Arcipelago delle Isole Eolie

Nel regno del re dei Venti

Arcipelago delle Isole Eolie

Devono il loro nome a Eolo, re dei venti, dove Omero nell’”Odissea” vi collocò il suo regno. I più antichi insediamenti risalgono al V millennio a.C.. Di origine vulcanica, l'arcipelago è formato da sette isole principali: Lipari, Salina, Vulcano, Alicudi, Filicudi, Stromboli e Panarea. Temperature miti in inverno e non eccessivamente torride in estate, bellezza dei luoghi e dei panorami, limpidezza del mare, profumo della vegetazione, tradizioni, testimonianze archeologiche, arte, architettura, queste le peculiarità che vengono offerte al turista e al visitatore.

Alicudi

Dall’antico nome di “Ericusa”, è l’isola più occidentale dell'arcipelago e la sua storia più remota è testimoniata dagli avanzi di un abitato del XVII – XVI sec. a.C. Della superficie di 5,2 kmq., si caratterizza per una natura incontaminata, per le sciare, grotte e un mare pescoso. Dalla chiesa di San Bartolo, salendo per viottoli fra profumati cespugli di capperi, si giunge al Monte Filo dell'Arpa da dove si ammira un panorama eccezionale. Gli appassionati della pesca subacquea hanno il loro regno in prossimità dello Scoglio della Jalera.  

Filicudi

L’antica “Phoenicussa”, fu abitata fin dagli inizi del III millennio a.C. Della superficie di 9,5 kmq., nel borgo "Rocca di Ciauli" sorge la chiesa di Santo Stefano risalente al 1650, e, nel villaggio Capo Graziano, un abitato dove sono state rinvenute ceramiche neolitiche del 3000 a. C. La grotta del Bue Marino, agli amanti delle escursioni particolari, offre suggestive sensazioni.

Lipari

Centro principale dell’Arcipelago, fu l’antica “Meligunis”, con una superficie di 37,6 kmq. distribuita fra le frazioni di Canneto, Acquacalda, Quattropani e Pianoconte. Importante l’area archeologica del Castello che comprende anche il parco e il ricco Museo con reperti che vanno dal primo Neolitico all'epoca romana, fino al periodo normanno. Il Castello, cioè le mura di fortificazione erette dagli Spagnoli dopo il 1544, ingloba strutture di fortificazione del sec. XIII e una torre greca del IV – III sec. a. C.. Nell'area archeologica sorge la Cattedrale di San Bartolomeo fondata dai Normanni (1084) e rifatta quasi interamente nel 1654.  Il pittore palermitano tardo barocco Antonio Mercurio dipinse, dal 1779 al 1780, quasi tutte le tele custodite: San Gaetano da ThieneAssunzione della Beata Vergine MariaVisitazione della Beata Vergine Maria a Santa ElisabettaSant'Agatone e la Traslazione delle reliquie di San Bartolomeo Apostolo, tranne la "Cena di Cristo" che è del cav. Vinci (1767).  Di ignoto autore sono le tavole del Rosario (sec. XVI) e della Madonna col Bambino e S. Ignazio (sec. XVI). Altre chiese sorgono nei pressi, S. Caterina; Addolorata che custodisce una Presentazione di Girolamo Alibrandi e un S. Onofrio (1743) di Giovanni Barbera; Immacolata che conserva un dipinto di Giovanni Barbera, il Martirio di S. Bartolomeo (sec. XVIII) e S. Maria delle Grazie, dove nella cupola maggiore si sviluppa un grande affresco dell’Assunta del pittore Russo di Lipari.

Vulcano

Con il nome di “Hiera, che significa “sacra”, venne citata dallo storico greco Erodoto, nel 475 a.C. Della superficie di 21 kmq., è meta del turismo nazionale ed internazionale per il vulcano attivo, i fanghi, il limpido mare e la finissima sabbia vulcanica nera delle spiagge.  Da Porto Levante, salendo per un sentiero, si raggiunge il cratere da dove si può ammirare un panorama mozzafiato. Per gli appassionati della pesca  subacquea, luoghi di immersione sono Capo Testa Grossa, Capo Grosso, Scoglio Quaglietto e Franata dell'Arcipelago.

Stromboli

L'antica “Strongyle”, conserva un insediamento preistorico nel Timpone di Ginostra dove si è rinvenuto vasellame ceramico dello stile cosiddetto “di Capo Graziano”. L’isola è formata da un cono vulcanico in continua attività, della superficie di 12,6 kmq. Il costone di nord-ovest, riserva naturale delle colate laviche, è l’ideale per ammirare dal mare l'eruzione vulcanica detta "Sciara del Fuoco" o le esplosioni con lancio di lapilli.  A Scari, importante è una necropoli greca con tombe dal IV al III sec. a.C. A nord-est dell’isola si staglia l'isolotto di Strombolicchio, uno scoglio che emerge dalle acque per circa 50 metri di altezza.

Salina

Dall’antico nome di Didyme”, fu abitata dalla seconda metà del III millennio a.C.. Della superficie di 27 kmq., si caratterizza per i rilievi montuosi Fossa delle Felci (962 m.) e dei Porri (859 m.). Nel suo territorio si trovano le testimonianze archeologiche di Malfa (seconda metà del III millennio a.C.), Serro dell'Acqua (VI – V sec. a.C.) e Punta Lingua (I-II sec.d.C.). Interessanti sono le chiese di S. Marina (sec. XVIII), della SS. Addolorata (1900) e il Santuario della Madonna del Terzito. Da visitare, a Pollara, la casetta utilizzata per il film “Il postino” con Massimo Troisi.  

Col nome di “Euonymos”, dal 1400 al 1270 a.C. vi si sviluppò una delle più interessanti civiltà eoliane, la civiltà del Milazzese che si insediò sull’omonimo promontorio con 23 capanne a base ovale. Della superficie di 3,4 kmq., è circondata da isole e isolotti, tra cui la più nota Basiluzzo.

Lipari