Gita in barca alla scoperta delle grotte e dei faraglioni di Milazzo

Le tante bellezze di Milazzo viste dal mare

Gita in barca alla scoperta delle grotte e dei faraglioni di Milazzo

Una gita in barca circumnavigando il Promontorio di Milazzo è un’affascinante e magica esperienza, immersi nei silenzi antichi dei luoghi e nelle atmosfere rarefatte della natura.

Il Promontorio di Milazzo

Una terra mitica dove il dio Sole Iperione pascolava i suoi armenti, celebrata come “Aurea Chersoneso”, la “Penisola Aurea”. Terra patria del ciclope Polifemo di cui esiste ancora la gigantesca Grotta dove Odissèos giunge nel suo peregrinare sospinto dai venti nell’otre che il re Eolo gli aveva donato. Un Promontorio (che poi era un’isola), emerso come per incanto dal mare fra Terziario e Quaternario circa 1.500.000 anni fa dopo un sommovimento tettonico, fermandosi con un’altezza di circa 80 metri dal livello del mare. La piana che poi saldò l’isola alla terraferma si formò molto dopo con vasti accumuli di detriti e depositi alluvionali provenienti dai Monti Peloritani, intorno al 140.000 a.C. La punta estrema di questo Promontorio, Capo Milazzo, è un territorio di grande importanza soprattutto per la sua valenza naturalistica con la presenza di 250 specie botaniche fra le quali il rarissimo “limonio minutiflorum” e di grotte, cale, baie, spiagge, scogli. Un territorio costeggiato da tre strade, quella di ponente sul livello del mare che si sviluppa lungo la Baia del Tono con le sue belle spiagge; quella di levante a mezzacosta e quella panoramica sulla dorsale montuosa.  

LO SAPEVI CHE?

Nella Grotta dell’Oro trovarono rifugio i milazzesi durante i bombardamenti aerei del Secondo conflitto mondiale. In tali circostanze, il 6 agosto 1943 vi nacque un pescatore del Borgo marinaro di Vaccarella di nome Francesco e perciò chiamato “Cicciu da ‘rutta” che appena venuto al mondo fu lavato con acqua di mare e adagiato sopra un letto di alghe.

Il periplo in barca del Promontorio di Milazzo

Per godere delle bellezze del Promontorio di Milazzo il modo migliore è quello di circumnavigarlo in barca. Partendo dalla spiaggia di Vaccarella nella Riviera di Levante, si giunge alla “Cala Oliva” dove sulle alture si eleva la “Torre del Mulino a vento”. Subito dopo, il “Seno del Corvo” è sovrastato dalla “Torre del Corvo”, torre d’avvistamento del sec. XVI. Proseguendo s’incontra “Cala del Pepe” per giungere a “Punta Rugno” dominata da Villa Rizzo dell’ammiraglio milazzese Luigi Rizzo. A “Punta Trifiletti” si ammira la “Grotta dell’Oro” e superata “Baia Paradiso”, si susseguono cale e spiagge. Sopra la scoscesa balza del “Salto del Cavallo”, si erge il Faro di Capo Milazzo e sull’estrema punta, la “Punta Messinese”, una grotta dal nome di “Gamba di donna” anticipa la “Piscina della Portella” con di fronte il faraglione del “Carciofo”. Dopo la piccola “Torre del Palombaro” (1895), la “Cala di S. Antonio” accoglie il suggestivo Santuario di S. Antonio di Padova. L’ultimo tratto di costa raggiunge la “Baia del Tono” nota col nome di ‘Ngonia. Qui si trovano la chiesetta dei pescatori, l’antica tonnara oggi residence e la mitica Grotta di Polifemo. Da qui ha inizio la bella Riviera di Ponente.

Le Grotte, i Faraglioni

Fra le tante grotte, superata “Punta Trifiletti” si giunge alla Grotta dell’Oro. È così chiamata per un episodio avvenuto durante la Guerra della Quadruplice Alleanza (1717-1720) combattuta per il dominio sul Mar Mediterraneo. Si racconta che in questa grotta dove si diceva abitasse un mostro marino, alcuni nobili milazzesi filospagnoli si rifugiarono dopo l’evasione dal castello dov’erano prigionieri. I nemici vi inviarono dei soldati armati che, corrotti con molte monete d’oro dai fuggitivi, scapparono inventandosi la storia di essere stati aggrediti dal terribile mostro marino. Altre storie narrano invece di pirati che usavano la grotta per nascondere l’oro frutto delle loro razzie. È costituita da un unico vasto ambiente frutto dell’erosione marina e, nel suo interno, trovano rifugio tanti volatili che vi nidificano. Fra i tanti faraglioni, scogli rocciosi a forma di picco che emergono dal mare, caratteristico è lo Scoglio della Portella che per la sua forma particolare che ricorda un vegetale è chiamato Carciofo. Attiguo è lo Scoglio del Monaco semisommerso, così detto perché ha le sembianze di un frate vestito di rosso e arancio grazie al colore delle gorgoni che lo coprono.

Milazzo
98057 Milazzo ME