
Il Promontorio di Milazzo
Una terra mitica dove il dio Sole Iperione pascolava i suoi armenti, celebrata come “Aurea Chersoneso”, la “Penisola Aurea”. Terra patria del ciclope Polifemo di cui esiste ancora la gigantesca Grotta dove Odissèos giunge nel suo peregrinare sospinto dai venti nell’otre che il re Eolo gli aveva donato. Un Promontorio (che poi era un’isola), emerso come per incanto dal mare fra Terziario e Quaternario circa 1.500.000 anni fa dopo un sommovimento tettonico, fermandosi con un’altezza di circa 80 metri dal livello del mare. La piana che poi saldò l’isola alla terraferma si formò molto dopo con vasti accumuli di detriti e depositi alluvionali provenienti dai Monti Peloritani, intorno al 140.000 a.C. La punta estrema di questo Promontorio, Capo Milazzo, è un territorio di grande importanza soprattutto per la sua valenza naturalistica con la presenza di 250 specie botaniche fra le quali il rarissimo “limonio minutiflorum” e di grotte, cale, baie, spiagge, scogli. Un territorio costeggiato da tre strade, quella di ponente sul livello del mare che si sviluppa lungo la Baia del Tono con le sue belle spiagge; quella di levante a mezzacosta e quella panoramica sulla dorsale montuosa.