Capo Milazzo, la Chiesa Rupestre di S. Antonino, la Grotta di Polifemo

Fra i Golfi di Patti e di Milazzo, uno spettacolo della Natura

Capo Milazzo, la Chiesa Rupestre di S. Antonino, la Grotta di Polifemo

Diversità di panorami e di paesaggi, uno più bello dell’altro; titaniche scogliere a strapiombo sul mare; fondali marini da sogno, questo e altro è il Capo Milazzo del Mito che si protende lontano, fendendo come la punta di una lancia il Mar Tirreno.

Capo Milazzo

Il promontorio di Capo Milazzo, lungo circa 8 chilometri, ebbe origine un milione e mezzo di anni fa con l’innalzamento delle rocce marine. Rappresenta un luogo di grande interesse naturalistico, geologico, paleontologico e della biodiversità terrestre e marina al punto che, con decreto 17 maggio 2018 del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, è stata istituita l’ “Area Marina Protetta di Capo Milazzo”, con successivo regolamento di disciplina e zonazione nel 2019 dove sono consentite attività di ricerca scientifica e visite subacquee guidate, attività di pesca a livello professionistico e zone accessibili a tutti. La particolare posizione del Capo fa sì che esso sia frequentato da uccelli migratori quali il Martin Pescatore, l’Upupa e il Falco Pellegrino mentre i fondali ospitano Gorgonie bianche, gialle e rosse, Coralli neri, Posidonie oceaniche e la rarissima Stella gorgone. Fra i tanti sentieri che si snodano in una rigogliosa macchia mediterranea, il più famoso è quello che conduce alla “Piscina di Venere”, nel cuore dell’Area Marina e interessante e particolare è quello sul fianco di levante denominato “u nfennu e Paradisu”, un sentiero a strapiombo sul mare.

LO SAPEVI CHE?

Sulla punta del Capo sorge un faro militare, precedentemente torre di avvistamento nel sec. XVI, attivato dal Genio Civile nel 1853 e rimesso nuovamente in funzione dal 2013.

Chiesa Rupestre di S. Antonino di Padova

Il 15 agosto 1195 nasceva a Lisbona, in Portogallo, il Santo più amato dagli italiani: Fernando, conosciuto in tutto il mondo come Sant’Antonino di Padova. Il santo è stato anche qui, a Capo Milazzo, naufragato nel gennaio del 1221 di ritorno dal Marocco dove si era recato missionario, salvato dai pescatori e qui trovò alloggio in una grotta, prima di partire alla volta di Messina. La grotta fu poi trasformata in luogo di culto nel 1232 e nel 1575 assunse l’aspetto del Santuario rupestre di S. Antonino di Padova. Vi si accede da un portale classicheggiante del 1699 e all’interno è custodita la statua lignea del Santo, opera dello scultore palermitano Noè Marullo del 1704 che sostituì quella cinquecentesca distrutta da un incendio. L’altare maggiore, pregevole opera in marmo policromo intarsiato, risale al 1699 mentre l’altare laterale della Madonna della Provvidenza e la pavimentazione, sono del 1737. Le pareti laterali sono rivestite con lastre marmoree dove in bassorilievo sono raffigurati alcuni momenti della vita e dei miracoli del Santo. In un piccolissimo vano a fianco dell’altare maggiore, ricavato nella roccia, si trova il luogo dove S. Antonino si raccoglieva in preghiera.

Grotta di Polifemo

La “Grotta di Polifemo” venne utilizzata durante la Seconda guerra mondiale nel 1943 per installarvi artiglierie con i cannoni rivolti verso il mare. Negli anni ’50 del Novecento divenne un grande Night Club con una location estremamente originale e suggestiva dove si organizzavano anche feste e matrimoni. Alle origini, l’immenso anfratto che per le sue titaniche dimensioni fu accostato alla dimora del ciclope Polifemo, fungeva da ricovero per il bestiame, la cosiddetta “mandra”. Scrive lo storico milazzese Giuseppe Piaggia nel suo “Memorie della città di Milazzo” (1866), “il nome d’antro di Polifemo … sembra condurre alla più alta antichità”. Una Grotta che nel secolo XVII era utilizzata come magazzino e laboratorio per preparare la polvere da sparo, ubicata sul costone roccioso sotto il Castello e lontana dal centro abitato. Fino a quando, agli inizi degli anni ‘50 del Novecento, un gruppo di imprenditori la acquistò e ne fece un “dancing”, come si chiamavano allora le discoteche, frequentatissimo per il suo particolare fascino e per l’ottima musica che vi veniva eseguita, dal vivo, dalle varie orchestrine. Alla fine degli anni ’70 la Grotta è stata chiusa e adesso se ne aspetta il rilancio.

Capo Milazzo
98057 Milazzo ME