La fauna marina dello Stretto e le migrazioni

Le Meraviglie dello Stretto di Messina

La fauna marina dello Stretto e le migrazioni

Piccoli mostriciattoli dalle teste orripilanti, pesci che illuminano le oscurità eterne, leggendari serpenti marini, queste ed altre le creature che popolano i fondali del mitico Stretto di Scilla e Cariddi.   

La fauna marina dello Stretto e le migrazioni

La fauna marina

Lo Stretto di Messina ha delle peculiarità fisiche che ne fanno un particolare ecosistema per l’enorme biodiversità che lo caratterizza. In numero abbondante, al punto da poter essere pescate quando affiorano con retino a mano, sono le Ascie d’argento lunghe appena 6 cm. I Pesci lanterna e i Pesci lampadina sono provvisti di organi fotogeni che risplendono nell’oscurità. Diffuse sono le Seppie e i Polpi. A proposito di questi ultimi un vecchio pescatore di Ganzirri raccontava che nelle vicinanze di Scilla in Calabria venne catturato con le draffiniere un gigantesco polpo e che per ucciderlo dovette essere usata la scure. Fra i numerosi crostacei, sono presenti i Paguri e i Granchi, di cui la Paromola ha un’apertura delle chele che supera il metro.  Abbondanti le forme ittiche di alta reputazione gastronomica: il Pesce spada; le Costardelle; le Spatole (il Pesce sciabola); il Tonno monaco che si racconta riuscì a rimorchiare la barca che lo catturò, per tre ore, fino all’altezza di Scilla; le Ricciole; il Pesce luna a forma di disco; il Ruvetto definito “cibo degli dei”; il Pesce pappagallo che Plinio poneva al primo posto fra i pesci; le Cernie; le Castagnole rosse; le Aguglie, i Saraghi.

LO SAPEVI CHE?

Lo Stretto di Messina ha sempre attirato ittiologi e zoologi per l’abbondante presenza di fauna marina. Lo scienziato messinese Anastasio Cocco, nel secolo XIX, richiamò a Messina scienziati di tutta Europa per le loro ricerche di zoologia, anatomia ed embriologia. August David Krohn (1803-1891) zoologo di origine tedesca nato a San Pietroburgo, per primo definì lo Stretto di Messina come “il paradiso degli zoologi”.

Le migrazioni

Lo Stretto è punto di passaggio per la migrazione di numerose specie, attratte dal forte idro dinamismo marino, abbondanza di sali di azoto e fosforo e bassa temperatura. Inoltre è questa una delle principali direttrici migratorie del Mediterraneo fra le quali si registra la presenza del Pesce spada, della Palamita, dell’Alalunga, dell’Aguglia e del Tonno rosso. Quest’ultimo si cattura in tutto l’arco dell’anno in quanto stanziale che si muove tra i due mari dello Stretto, il Tirreno e lo Ionio. I Cetologi definiscono lo Stretto un “whale gate”, un passaggio attraverso il quale cetacei come balenottere, delfini e capodogli, raggiungono la zona delle Isole Eolie per la riproduzione. Presenti anche diversi selacei quali lo Squalo bianco, il più grande pesce predatore esistente; lo Squalo capopiatto la cui carne viene commerciata fresca, salata o surgelata; la Verdesca, conosciuto anche come Squalo azzurro; il Pesce vacca o Vitello di mare appartenente alla famiglia degli squali; l’Aquila di mare dalla classica forma discoidale che vive a bassa profondità e nuota spesso in superficie. Tre esemplari di Orca sono stati pure avvistati nello Stretto nel dicembre del 2019.

Lo Stretto di Messina e la sua fauna abissale

Lo Stretto di Messina è uno dei rari posti al mondo dove si verifica lo spiaggiamento di fauna abissale. Fra i pesci rari, vivente a profondità di oltre i 1000 mt., è l’Evermanella lunga fino a 20 cm. Ha il corpo privo di squame, capo mostruoso, denti aguzzi e occhi telescopici rivolti in su che gli consentono una visione laterale, in alto e binoculare. La Vipera di mare, lunga fino a 35 cm., ha un’enorme bocca con denti acuti e possiede organi luminosi anche nella cavità orale con i quali attira la preda. Curioso è il Drago marino lungo fino a 25-30 cm., dotato di tanti fotofori ed enorme bocca che gli consente di ingoiare prede della sua stessa taglia. Rari sono il Valenciennello lungo meno di 4 cm. e il Beccaccino di mare sottilissimo e lungo oltre 1 mt. Notevole è il Luccio imperiale con denti a lama affilata. Il raro Pesce liocorno, detto così per la caratteristica cresta sul capo, è lungo quasi 1,50 mt., superato nelle dimensioni dal Pesce nastro, lungo oltre 2,50 mt. Il campione della fauna abissale è però il raro e fantastico Re di aringhe che negli oceani raggiunge i 10 mt. di lunghezza, nel Mediterraneo 3 mt. e che ha dato origine alla leggenda del gigantesco serpente di mare.

Stretto di Messina