La Chiesa Madre della SS. Annunziata e Assunta di Forza d’Agrò

Monumento di Arte e di Fede

La Chiesa Madre della SS. Annunziata e Assunta di Forza d’Agrò

La Chiesa Madre di Forza d’Agrò è emblematica dell’orgoglio e della caparbietà degli abitanti forzesi che l’hanno riedificata ben due volte, dopo le distruzioni dai terremoti, sempre bella e monumentale.  

La Storia, l’Architettura

Edificata agli inizi del sec. XV e quasi completamente distrutta da un sisma nel 1649, fu interamente rifatta modificandone l’orientamento che era ad est, secondo le antiche prescrizioni liturgiche. La pianta è venuta così a sovrapporsi a quella della primitiva chiesa, della quale si conservano l’abside e il transetto alle spalle della sagrestia. Nel 1693 fu ancora danneggiata da un secondo terremoto, quello del Val di Noto, e nel 1707 restaurata dai Maestri M. Antonino e S. Villarà, come testimoniano le scritte ancora esistenti sulla terza trave del tetto e sulla finestra centrale della navata laterale: "Hoc opus fecit M. Antoninu S. Villarà 1707". La chiesa è facilmente riconoscibile in vari film girati a Forza d’Agrò; ricordiamo Il Padrino di Francis Ford Coppola con Marlon Brando, Il Padrino-Parte II e Il Padrino-Parte III. La facciata a carattere monumentale è ispirata all’ordine gigante romano, tripartita da alte lesene e coronata da pennacchi e volute. I tre portali, così come il finestrone in asse con quello maggiore, sono in stile tardo barocco che si avvicina al rococò. Il Campanile seicentesco, danneggiato dal terremoto del 28 dicembre 1908, fu in parte rifatto nel 1920.

LO SAPEVI CHE?

La Chiesa Madre di Forza d’Agrò è presente nel film d’animazione della Pixar, “Cars 2”, diretto da John Lasseter e Brad Lewis co-regista. Sequel del film del 2006 “Cars – Motori ruggenti”, “Cars 2” è uscito il 22 giugno 2011 in Italia e il 17 giugno dello stesso anno, negli Stati Uniti d’America.

Le opere d’arte

A pianta basilicale a tre navate e tetto con capriate lignee a vista, sull’arco trionfale che separa la navata centrale dal transetto, tra bassorilievi di angeli e fregi dorati, risalta l’iscrizione: M A G N I F I C A T/A N I M A   M E A/D O M I N U M, parole pronunciate dalla Madonna dopo l’annunciazione dell’’Arcangelo Gabriele. La Chiesa custodisce, fra le tante opere, un dipinto del messinese Giovanni Simone Comandè (1558-1630), Madonna del Rosario tra i Santi Domenico e Caterina; una Sacra Famiglia, dipinto di Paolo Filocamo (1740) e San Gaetano e la Vergine, dipinto di Placido Celi (sec. XVII). Pregevole è la Santa Caterina d'Alessandria, statua in marmo bianco di Carrara scolpita dal fiorentino Martino Montanini (1558 – 1559). Sul piedistallo ottagonale, in tre lati sono scolpiti in bassorilievo scene del martirio della santa (la Disputa con i filosofi, la Decollazione, la glorificazione e il Martiro della ruota).  Nell’Abside centrale si trova il Coro in noce del XVIII secolo intagliato, diviso in 24 stalli recanti in altrettanti riquadri diverse scene della Vita della Vergine Maria e del Bambin Gesù. In alto, l’Annunciazione, tavola eseguita nel 1565 dal pittore messinese Stefano Giordano.

Il Crocifisso e il Pellicano-Cristo

Pregevole opera del secolo XIV dipinta su tavola, oltre alle raffigurazioni dell’Addolorata e di San Giovanni, in alto è raffigurato il pellicano che, beccandosi il petto, fa risorgere i piccoli col proprio sangue. Sul pellicano, Gonzalo Ponce de León nel 1588 pubblicava il commento di Sant'Epifanio di Salamina al Physiologus, testo scritto da un anonimo autore alessandrino nel II secolo: “La pellicana è amante della prole più di tutti quanti gli uccelli. La femmina giace nel nido sorvegliando i suoi pulcini, e li scalda, e li cinge con le ali, e li colpisce con un numero di baci eccessivo; pertanto ne trapassa i fianchi ed essi muoiono. Ma dopo tre giorni arriva il pellicano maschio e trova i pulcini morti, e si addolora parecchio, e spinto dal dolore si percuote il fianco e lo fora, e scaturisce il sangue che istilla sulle ferite dei pulcini morti, i quali così vengono restituiti alla vita. Così nostro Signore Gesù Cristo, il cui fianco una lancia aprì, e senza interruzione uscirono sangue e acqua, versò il suo sangue sui figli morti […] e sopra tutti i defunti, e illuminò tutto quanto l'universo, e con la sua sepoltura durata tre giorni nonché con la sua resurrezione li riportò alla vita.”

La Chiesa Madre della SS. Annunziata e Assunta
Via SS Annunziata, 8, 98030 Forza d'Agrò ME