La Storia, l’Architettura
Edificata nel 1130 e restaurata fra la fine del ‘400 e l’inizio del ‘500 invertendone l’orientamento, l’imponente facciata è scandita da tre portali in corrispondenza della navata centrale e di quelle laterali. Il portale maggiore, in stile rinascimentale con delicate decorazioni fogliacee, è sormontato da un rosone con cornice in pomice lavica a cinque braccia che convergono in un cerchio su cui è graffito l’acrostico IHS con in alto lo stemma civico, rappresentato dalla pianta di sambuco. Le cornucopie incrociate e i frutti del melograno, sculture di derivazione classica e le mensole raffrontate angolari con raffigurate piante di granturco nel portale principale, alludono alla fecondità e alla prosperità. Il rifacimento rinascimentale si deve all’interessamento di un savocese illustre del sec. XV-XVI, Pietro Trimarchi: sopra l’architrave, infatti, è raffigurato il blasone araldico del nobile casato, con tre martelli. Nella cripta si trova il putridarium dove, in passato (e prima dell’editto napoleonico di Saint Cloud del 1804), si mummificavano le salme dei notabili del Borgo che poi venivano collocati nella cripta del Convento dei Cappuccini. Nel 1910 è stata dichiarata monumento nazionale.