

Nei luoghi della Musa dello Stretto
U mari è u me manciari e a pinna fazzu llianari. Colapisci u to regnu è u mari, u mei u puitari. Maria Costa
(Il mare è il mio cibo e la penna faccio divertire. Colapesce il tuo regno è il mare, il mio il poetare).
Figlia di pescatori, Maria Costa “’a Puitissa di Missina” nacque nel Villaggio “Paradiso” di Messina il 15 dicembre 1926 e visse praticamente tutta la sua vita nel Borgo Marinaro delle “Case Basse”, fino alla sua scomparsa il 7 settembre 2016. Sin da giovane si dedicò alla poesia, ma una poesia vernacolare che attingeva alle tradizioni, agli usi, ai costumi del Borgo dove visse e di cui divenne custode della memoria collettiva. Inoltre, un patrimonio messinese letterario, antropologico, mitologico, favolistico, storico a volte dimenticato che Maria Costa arricchì negli anni e che costituisce l’essenza delle sue poesie. Il poeta e scrittore Giuseppe Cavarra ebbe a scrivere: “Una scrittura poetica la sua come apertura al dialogo, come fiducia nella forza della parola che scava in profondità […] Ciò fa sì che nella poetessa di Case basse la parola poetica si faccia di volta in volta senso ritrovato di un’umanità che non conosce limiti, partecipazione sofferta e silenziosa alle ragioni degli altri”. Dopo la sua morte, l’abitazione in Via Case Basse è diventata Casa Museo e sede del Centro Studi Maria Costa, punto di riferimento nella promozione della conoscenza delle tradizioni messinesi e della poesia popolare.
Nel 2006, su proposta di Sergio Todesco, il suo nome è stato iscritto nel registro dei “Tesori Umani Viventi” dall'Unità Operativa XXVIII – Patrimonio UNESCO, Registro Eredità Immateriali della Regione Siciliana in adesione alla Convenzione Unesco che statuisce, per tutti i Paesi membri, la salvaguardia di persone che rappresentano patrimonio di conoscenze e preziose tradizioni da conservare e tramandare alle future generazioni.
A Maria Costa, la “poetessa dello Stretto” o la “poetessa del mare” sono stati dedicati articoli da testate giornalistiche, e, reti televisive nazionali e straniere, si sono occupate di lei. Tesi di laurea discusse nelle università di Messina, Catania, Palermo, Siena e Udine hanno avuto per oggetto la sua poesia. Poesie raccolte in diversi volumi tra i quali Farfalle serali (1978), Mosaico (1980), 'A prova 'ill'ovu (1989), Cavaddu 'i coppi (1993), Scinnenti e muntanti (rema scendente e rema montante, l’incontro delle due correnti marine opposte dello Stretto di Messina) (2003), Ventu Cavalèri (2005), Àbbiru maistru (Pungitopo, 2013) che raccontano miti e leggende dello Stretto come Fata Morgana e Colapesce, antiche tradizioni, personaggi come Antonello da Messina ma anche divertenti satire come il fantomatico ponte sullo Stretto nella poesia “’u sfrattu” (lo sfratto). Fra i tantissimi premi e riconoscimenti, il “Vann’Antò”, “Lisicon”, “Bizzeffi”, “Tindari”, “Colapesce”, “Poesia da contatto”, “Montalbano” e il prestigioso “Ignazio Buttitta” nel 2012. Su di lei e con lei sono stati realizzati documentari da Fabio Schifilliti, “Come le Onde” e Antonello Irrera, “Feedback Colapesce – Flusso luminoso”.
Sorge in uno dei luoghi più caratteristici e suggestivi di Messina, il Borgo Marinaro delle “Case Basse” (“‘i casi basci”) nel Villaggio “Paradiso” a due passi dal mare, quel mare che Maria Costa tanto amò e cantò. La casa dove visse e scrisse le sue poesie è una piccola dimora con cortiletto-giardino e pozzo antistante, nell’agglomerato di pescatori di aspetto ottocentesco e dove prima del terremoto del 1908 esisteva anche uno “Stabilimento di mattonelle in cemento” (la cui torre-ciminiera a pianta quadrata era rimasta in piedi fino agli anni 30). Un Borgo ameno di cui si legge, nella guida “Messina e dintorni” stampata a cura del Municipio nel 1902 “Oltrepassata la Contrada detta del “Paradiso” per l’amenità del borgo, e dove nel sec. XVII la famiglia Marquett possedeva un museo di grandissima importanza […]”. La casa, che conserva gli arredi originari, espone foto, dipinti e disegni che ritraggono la poetessa, oggetti, cimeli, targhe e premi, attestati, locandine. Custoditi sono anche i manoscritti originali e i suoi libri di poesie. Il pittore Pippo Crea, negli anni, ha realizzato i murales iperrealisti che decorano le pareti esterne della casa.
Info: “Casa Museo Maria Costa”, apertura al pubblico periodo primaverile e estivo, domenica ore 10,00 – 13,00.
Periodo autunnale e invernale, chiusura temporanea al pubblico, aperture straordinarie solo su prenotazione.
Ingresso gratuito.
Sede: Via Case Basse 14, Antico Borgo Marinaro, Villaggio Paradiso Messina
Contatti:
Informazioni e prenotazioni: 329.7149243 (Segreteria Gisella Schirò)
e-mail: centrostudimariacosta@gmail.com