
Messina Movida amarcord
La prima discoteca a Messina nacque nel Casale di Giampilieri Marina, si chiamava la “Taverna Bianca” e fu inaugurata nel 1971 da Fred Bongusto. Vi si alternarono, poi, Peppino di Capri, Franco Califano, Riccardo Fogli, Gino Paoli e altri ancora. Per restare negli anni ’70, storici locali rimasti nell’immaginario collettivo dei messinesi erano il Ristorante-Dancing “La Macina” di Teo Aversa e il “Ritrovo Granatari”, entrambi a Granatari nella Riviera Nord. Al “Ritrovo Granatari”, in auge sin dagli anni ’60 del ‘900, fecero ballare i messinesi Eduardo Vianello con i suoi “Flippers” ma anche i casalinghi “I nuovi Delfini”. Al ”Vecchia America”, sulla Nuova Panoramica dello Stretto, alla consolle stava Zeppe (Giuseppe) Favano. In città, discoteche cult erano l’”HiFi” (divenuto poi “Rombo”) e l’”El Toulà”. La prima in un locale retrostante il cinema Lux mentre l’”El Toulà”, la prima mega discoteca del Sud Italia, all’interno del cinema Apollo. Dj d’eccezione Antonio Lo Giudice e cantanti d’eccezione, Patty Pravo, Fred Bongusto, Riccardo Cocciante, Bruno Martino, Memo Remigi e persino Lucio Battisti. Il “Blue Moon” sul Viale S. Martino chiudeva la serie delle discoteche cittadine.