L’aquilone
Pare che gli aquiloni fossero già conosciuti in Cina, dove furono inventati, 2800 anni fa. La loro funzione era militare e venivano utilizzati, già nel 549 a.C., per segnalazione e comunicazione durante le operazioni belliche. Ma anche per misurare distanze e verificare la velocità del vento. In India diventò un “patang”, cioè un aquilone combattente protagonista ancora oggi del festival di Makar Sankranti e in Polinesia assunse anche una forma rituale e cerimoniale apotropaica. Marco Polo ne diffuse la conoscenza attraverso il celebre “Milione” del 1298, resoconto dei suoi viaggi in Estremo Oriente scritto da Rustichello da Pisa sotto sua dettatura mentre si trovava, con lui, prigioniero a Genova. Venne quindi importato in Europa dal Giappone e dalla Malesia nel Cinquecento, quale semplice curiosità, per essere in seguito utilizzato anche nella ricerca scientifica se dobbiamo credere all’esperimento di Beniamino Franklin del 1750, per provare che il fulmine è una manifestazione. Usati anche dai fratelli Wright per la realizzazione del primo aereo alla fine del secolo XIX, e dopo il loro utilizzo per gli scopi più disparati, gli aquiloni sono oggi l’emblema di un gioco fra i più suggestivi.