Mario Landi

Un messinese tra i primi registi della televisione

Mario Landi

Il 3 gennaio 1954 nasceva ufficialmente la televisione in Italia, tenuta a battesimo dal programma presentato da Mike Bongiorno, “Arrivi e partenze”. E fu in quell’anno fatidico che un regista messinese per primo portò sul piccolo schermo Pirandello con Così è (se vi pare). Quell’uomo, quel messinese, si chiamava Mario Landi e in poco tempo avrebbe rivoluzionato la televisione in Italia.  

La vita

Nato a Messina il 12 ottobre 1920, trascorsa l’infanzia a Taormina e laureatosi in Giurisprudenza, si diploma all’Accademia nazionale d’arte drammatica a Roma. Fra i suoi compagni di studi Lea Padovani, Rossella Falck, Vittorio Gassman e il concittadino Adolfo Celi. Esordisce nel 1944 nella regia teatrale a Roma con Nozze di sangue di Federico Garcìa Lorca cui seguono Gioventù malata di Ferdinand Bruckner e La frontiera, di Leopoldo Trieste, nel 1945. Lascia Roma per trasferirsi a Milano dove frequenta il circolo culturale Diogene che ospitava personalità del teatro italiano quali Giorgio Strehler, Paolo Grassi, Gassman, Tino Carraro. Ed è in questo circolo che Landi mette in scena una sessantina di pièces di autori italiani, non disdegnando le avanguardie anticonformiste e assumendosi anche l’onere finanziario degli allestimenti. Tra i numerosi premi conseguiti, la “Maschera d'argento” (1955), “Microfono d'argento” (1957), “Napoli” (1958) e “Torre Eiffel” (1959). Grande fama ebbe con Le inchieste del commissario Maigret.  Ritiratosi a vita privata, continuò a coltivare la passione per la scrittura che lo aveva visto autore di originali televisivi. Morì a Roma il 18 marzo 1992.

LO SAPEVI CHE?

A proposito dell'interpretazione di Gino Cervi-Maigret, scelto da Landi, l’autore George Simenon dichiarò che l’attore era l'interprete che più si era avvicinato alla sua idea di Maigret. In diversi episodi vi sono brevi apparizioni dello stesso regista Mario Landi: si tratta di passaggi di pochi secondi inseriti quasi sempre nelle sequenze delle sigle iniziali come una sorta di "firma" del regista, ad imitazione di quanto faceva Alfred Hitchcock nei suoi film.

Il regista del cinema e della televisione

Il 9 ottobre 1950 esce il film Canzoni per le strade con Luciano Tajoli e Antonella Lualdi, una commedia musicale che sancisce l’esordio di Mario Landi nella regia cinematografica. Seguiranno, Siamo tutti milanesi (1953); Giacobbe ed Esaù (1963); Maigret a Pigalle (1967); Le impiegate stradali (Batton Story) (1976); Supersexy market (1978); Giallo a Venezia (1979); Il viziaccio (1979) e l’ultimo, Patrick vive ancora (1980). Nel 1954 per Landi si aprono le porte della RAI Radiotelevisione Italiana e sarebbe troppo lungo elencare, uno per uno, il gran numero di sceneggiati che diresse divenendo uno dei migliori registi della RAI. Sono però da ricordare, perché scolpiti a caratteri d’oro negli annali della TV: Cime tempestose, dal romanzo di Emily Brontë (1956), protagonisti Massimo Girotti e Anna Maria Ferrero; Canne al vento, dal romanzo di Grazia Deledda (1958) con C. D'Angelo, Cosetta Greco, F. Interlenghi; Il romanzo di un maestro dal romanzo di Edmondo De Amicis (1959) con Armando Francioli; Ritorna il tenente Sheridan, di Mario CasacciAlberto Ciambricco e Giuseppe Aldo Rossi (1963), protagonista Ubaldo Lay; I racconti del maresciallo, dai racconti di Mario Soldati (1968), con Turi Ferro.

Mario Landi, il Commissario Maigret e il Varietà

Fu con Le inchieste del commissario Maigret con Gino Cervi e Andreina Pagnani, una delle serie mitiche della TV, che Mario Landi raggiunse il massimo della sua notorietà. Andate in onda sul Programma Nazionale dal 1964 al 1972 ebbero un immenso successo: l'ultima stagione riuscì ad incollare davanti alla televisione 18 milioni e mezzo di telespettatori. Per una singolare coincidenza, nello stesso anno (1972) in cui andò in onda l'ultimo episodio che è quello nel quale Maigret va in pensione, ci fu anche il ritiro dalle scene di Gino Cervi e Simenon pubblicò l'ultimo romanzo, Maigret e il signor Charles. Tantissimi furono poi i varietà televisivi firmati da Landi, fra gli altri: I cinque sensi sono sei, con Elio Pandolfi, Antonella Steni e Febo Conti (1954); il mitico Un, due, tre, con Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello (1954–59); Casa Cugat, con Xavier Cugat e Abbe Lane (1955-56); Festival della canzone napoletana (1957, 1959, 1960); Canzonissima 1960 con Lauretta Masiero, Aroldo Tieri e Oreste Lionello, che lanciò definitivamente la cantante Mina (1960-61); Nata per la musica, con Caterina Valente (1962); Un disco per l’estate (dal 1968 al 1975); Il cappello sulle ventitré (1983-84)

Messina