Tindari
Tìndari sorge su un promontorio a 280 metri, a picco sul mar Tirreno, in un luogo di altissime qualità paesaggistiche e panoramiche dove convivono arte, archeologia, leggenda, religione, fede e storia. Dionigi Tiranno di Siracusa la fondò nel 396 a.C. per farne un avamposto contro il pericolo, sempre presente, di un’invasione cartaginese in Sicilia. Per molto tempo Tyndaris fu perciò colonia militare, fortificata dalla presenza di robuste mura e, nonostante ciò, venne assediata ed espugnata dai cartaginesi, devastata e saccheggiata. Si riprese con l’avvento dei Romani nel 260 a.C., ma, una catastrofica frana nel I secolo, travolse l’abitato distruggendolo. Ancora subì distruzioni sotto la dominazione araba per poi tornare a ripopolarsi con l’arrivo dei Normanni nei sec. XI-XII. Il celebre Santuario della “Madonna Nera”, in cima al promontorio, sorse probabilmente sulle rovine di un tempio classico dedicato a Cibele grazie all’arrivo di una nave che, colta da un violento fortunale, alleggerì il suo carico per riprendere il mare abbandonandone parte sulla piaggia insieme ad una statua della Madonna col Bambino che fu poi intronizzata nell’antico Santuario.