

Un dialetto lombardo nel cuore della Sicilia
«Sopra questa, quasi a un mezzo miglio di distanza, c'è il castello di San Filadelfio, che è nome nuovo, datogli dai Longobardi, come si deduce dalla lingua della popolazione. I quali non so se vennero in Sicilia con Ruggero conte normanno dell'isola, o in qualsiasi altro tempo, su questo non ho certezza.» (Tommaso Fazello, De Rebus Siculis, Palermo 1560)
San Fratello è un Comune della città metropolitana di Messina, conosciuto in età medievale come San Filadelfo. Fu fondato o ripopolato durante il regno normanno (sec. XI-XII) da popolazioni lombarde, piemontesi, liguri, emiliane al seguito del Gran Conte Ruggero durante la conquista della Sicilia con la sconfitta degli arabi. Nel locale dialetto gallo-italico, la denominazione del Borgo è San Fraeau (San Filadelfo), di origine medievale, tradotto erroneamente in San Fratello. Il nome, infatti, è legato ai tre fratelli martiri Alfio, Cirino e Filadelfo, cui è dedicata la “Chiesa dei Tre Santi”. Quello dell’insediamento greco era, invece, Apollonia, nucleo che sorgeva a circa due chilometri a nord dell'attuale centro urbano. La più antica denominazione era Sant(os) Philipp(os), del 1145, mentre il nome Sanctus Philadelphus (San Filadelfo), del 1178, trasformato nel 1240 in Filadellus et Fratellus, portò alla denominazione di San Fratello, anche a per l'assonanza tra fraeau (Filadelfo), frea ("fratello") e il francese frèrè ("fratello"). Nella lingua gallo-italica locale, San Fratello è anche San Fraréu, Sanfrareau, sanfrardéu, sanfrardéi.
San Fratello è il paese di origine della famiglia Craxi: Benedetto Craxi, professore sanfratellano di lettere poi trasferitosi a Messina e qui morto nel sisma del 1908, fu il nonno di Bettino Craxi. È anche il paese di origine della famiglia Pacino: Alfio Pacino, padre di Salvatore Pacino e nonno del celebre attore Al Pacino, era di San Fratello.
Secondo l'ipotesi del ripopolamento di San Fratello sotto i normanni, giunti in questo territorio fra il 1061 e il 1090, i coloni settentrionali si insediarono in un centro già occupato da gente autoctona, edificando anche una struttura fortificata. Fu Adelaide o Adelasia del Vasto sepolta in un sarcofago nella Cattedrale di Patti, figlia dell’alemarico Manfredi marchese del Monferrato fratello di Bonifacio del Vasto marchese di Savona e della Liguria Occidentale, moglie del Gran Conte Ruggero il normanno, a fondare il Borgo trasferendovi, appunto, una comunità lombarda. Da un diploma riportato da Vincenzo Palizzolo Gravina che fa il nome di un lombardo, certo Roberto Caldarera, governatore di Nicosia, “tesoriere e direttore della costruzione del nuovo castello in San Filadelfo sulle rovine dell'antica Alunzio”, l'anno di fondazione del castello (in latino Castrum Philadelph o Castrum S. Philadelph) è il 1116. A difesa della cittadella fortificata vennero impiegati soldati di ventura di origine longobarda. In seguito, San Fratello fu infeudato sotto gli angioini, gli aragonesi, gli spagnoli e i Borbone. L'ultima famiglia feudale fu quella dei Cupani (o Cupane).
Il particolare dialetto sanfratellano prende il nome di “Dialetto Gallo-Italico”, un insieme di elementi lessicali piemontesi, liguri, lombardi, emiliani con francesismi dovuti alla politica di immigrazione dei normanni Altavilla anche della loro gentes francese (normanni e provenzali). Si tratta di un’isola linguistica che ha mantenuto, grazie all’isolamento del territorio arroccato sui Monti Nebrodi, ancora oggi i caratteri delle origini al punto che gli abitanti di San Fratello sono definiti "i lombardi" o "i francisi", cioè "i francesi" (in sanfratellano i franzais). Il “Gallo-Italico”, idioma riconosciuto ufficialmente dall’Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità, detto anche “siculo-lombardo” dove l’aggettivo “lombardo” è da intendersi quale contrazione per “longobardo” (tutta l’Italia Settentrionale conquistata dai Longobardi a partire dal VI secolo d.C.), è composto da parlate dove predominano caratteristiche fonetiche del gruppo linguistico gallo-italico e gallo-celtico, appartenente alla macro-regione che i Romani chiamarono Gallia Cisalpina. L’isola linguistica “Gallo-Italica” comprende oltre San Fratello, nella Città Metropolitana di Messina, Acquedolci, San Piero Patti, Novara di Sicilia, Fondachelli-Fantina, Montalbano Elicona e Tripi.