Capo Alì

Sentinella del mare

Capo Alì

Ai piedi dell’imponente contrafforte montuoso propaggine dei Monti Peloritani che si protende sul mare, Capo Alì, sorge il Borgo di Alì Terme con la sua caratteristica spiaggia fatta di ghiaia fine.

Alì Terme

Di antichissima origine, pare che sia stata fondata nel V secolo a.C. da coloni provenienti dall’Elide, una regione dell’antica Grecia sul Peloponneso le cui città erano l’eponima Elis, Olimpia e Pisa. Il cappuccino Fra Serafino d’Alì, nel suo manoscritto "La Storia della terra di Alì" del 1754, così riferisce in proposito: “La colonia fondò la sua prima abitazione nella Marina di Alì, vicino al promontorio Argeno detto ‘Capo Grosso’, nella cima e sulla pianura di questo promontorio chiamato oggi Migliorvino o Mollerino. Quivi furono ritrovati i resti di quell'epoca lontana: un pavimento fatto a mosaico, mattoni antichi, resti di ossa umane, gallerie sotterranee, monete, lampade di terracotta ed altro...”. A causa delle continue scorrerie di pirati, dopo molti anni gli abitanti si trasferirono sulle alture di Monte Scuderi per poi ritornare nei luoghi di origine a causa delle difficili condizioni di vivibilità. Qui sorse l’attuale Borgo che in origine ebbe il nome di Elim in onore della patria dei loro antenati dell’origine, poi modificato in Alì. Fino al 1910 si chiamò Alì Marina per essere mutato in Alì Terme nel 1954 a causa della presenza delle antiche Terme Granata Cassibile e Marino.

LO SAPEVI CHE?

Alì Terme ha avuto il riconoscimento “Bandiera Blu 2020”, unico Comune in Sicilia inserito nell’elenco della Fee (Foundation for Environmental Education, con sede in Danimarca), quale località costiera che soddisfa i criteri di qualità delle acque di balneazione, dei servizi offerti e della pulizia delle spiagge.

Capo Alì

Per la sua elevata posizione strategica sul mare Capo Alì, detto “Capo Grosso”, è stato sempre oggetto di attenzione durante gli eventi bellici quale insediamento di postazioni militari. Una di queste fu la batteria costiera Margottini. Eretta nel 1941 sulla sommità del Capo nell’ottica della difesa dello Stretto di Messina considerato importante nodo nevralgico, ebbe notevole applicazione durante il Secondo conflitto mondiale. Venne intitolata a Carlo Margottini, comandante di squadriglia di cacciatorpediniere ed è composta di tre piazzole dove erano piazzate le artiglierie, ancora esistenti e conservate. Capo Alì è anche la rupe sub-verticale dove cresce esclusivamente, e solo lì, il limonium di Capo Alì (Limonium sibthorpianum), una piccola pianta erbacea perenne a rischio di estinzione e per tale motivo è stata scelta quale logo dell’Orto Botanico “Pietro Castelli” di Messina. Nel 1955, addirittura, la prof.ssa Mancuso ebbe a dire che “se venisse estirpata da quel luogo, scomparirebbe dal mondo”. Nel 2008, riprodotta nell’Orto, è stata nuovamente reintrodotta nel suo habitat. Sotto il Capo si estende la spiaggia, una delle più belle di Messina composta di piccoli ciottoli bianchi misti a ghiaia.

La torre di avvistamento di Capo Grosso

A pianta circolare e composta da pietrame di grossa pezzatura rozzamente squadrato con listature di assestamento in mattoni, per la sua tipologia dovrebbe risalire ad epoca tardo medievale. Le prime torri costiere in Sicilia furono edificate dagli aragonesi tra il 1313 e il 1345 per fronteggiare le incursioni della flotta angioina. Dal 1360 in poi la minaccia fu rappresentata da pirati tunisini provenienti dal nord Africa maghrebino e Re Martino il Giovane, nel 1405, ordinò il restauro di circa 40 torri preesistenti e di costruirne di nuove. Il grandioso progetto di fortificazione delle coste siciliane per la difesa dalle scorrerie dei pirati, mediante un sistema di torri delle città costiere, fu redatto dall’architetto Tiburzio Spannocchi per incarico del Vicerè Marcantonio Colonna, dal 1577 al 1579. Fu poi oggetto di verifica e realizzazione da parte del capitano Giovan Battista Fresco e dell’architetto fiorentino Camillo Camiliani, per ordine della Deputazione del Regno di Sicilia, nel 1583-84. Fu proprio Camiliani a citare la torre di avvistamento di Capo Alì nella sua opera manoscritta “Descripcion de las marinas de todo el Reino de Sicilia” (1596) custodita nella Biblioteca Nazionale di Madrid.

(foto tratte dal sito ufficiale del Comune di Alì Terme www.comune.aliterme.me.it)

Capo Alì
Galleria Capo d'Ali I, 98021 Alì Terme ME