La vita
Nato a Messina il 12 gennaio 1809, per la sua precoce attitudine al disegno viene mandato dai genitori a lezione dal pittore Letterio Subba. Con un sussidio avuto dal Municipio parte poi per Roma, allievo del famoso disegnatore e pittore romano Vincenzo Camuccini. Si trasferisce quindi a Parma per frequentare la scuola dell’incisore Paolo Toschi, grazie ad un altro sussidio della sua città natale. Chiamato dal Municipio di Messina per assumere l’insegnamento dell’incisione presso la Scuola d’Arte, giunto all’apice della carriera e della gloria (nel 1869 era stato nominato condirettore della Regia Calcografia di Roma), è oggetto di invidie e critiche sfrenate da parte di un mediocre incisore romano, tale Ceroni. Egli ne soffre tanto e la salute e la sua mente ne sono fortemente scosse. La mattina del 30 maggio 1875 Tommaso si ritira nel suo studio e con precisi fendenti di rasoio si recide le arterie dei polsi e dei piedi. Dopo sei ore di atroce agonia sente i passi della moglie che sta rincasando. Afferra la rivoltella e preme il grilletto una volta sola: un colpo devastante alla bocca chiude per sempre l’esistenza terrena del celebre e grande incisore messinese Tommaso Aloysio Juvara.