Teatro Vittorio Emanuele II

A Messina il Teatro più antico della Sicilia e secondo, per grandezza, in Europa

Teatro Vittorio Emanuele II - Messina

Nel 1838 re Ferdinando II di Borbone ordinava la costruzione del “Nuovo Teatro” e il 23 aprile 1842 Don Giuseppe De Liguoro, Intendente del Vallo di Messina, poneva la prima pietra del costruendo Teatro “Santa Elisabetta” (poi Vittorio Emanuele II). Erano presenti il progettista e direttore dei lavori, il napoletano architetto Pietro Valente e l’architetto “di dettaglio alla immediazione” Carlo Falconieri, messinese.

Il Teatro “Santa Elisabetta”

Il 12 gennaio 1852 il Teatro veniva inaugurato nel giorno del 42° compleanno di re Ferdinando II e, nel 1853, Saro Zagari, scultore messinese, riceveva l’incarico dal Municipio di realizzare un gruppo statuario da collocare sopra la facciata principale e diversi bassorilievi marmorei per decorazione esterna. L’edificio si ispira all’architettura neoclassica e il prospetto, in conci di pietra calcarea, si articola in un corpo centrale e due laterali ornati da bassorilievi. La parte centrale, su due ordini, presenta un portico a tre arcate sormontato da un loggiato ed è scandita da colonne. Arricchiscono l’austero prospetto otto medaglioni con le effigi di illustri musicisti e drammaturghi e due targhe marmoree in altorilievo raffiguranti “Ercole mentre sceglie la virtù e respinge il vizio” ed “Ercole che sposa Ebe” e il gruppo marmoreo raffigurante “Il Tempo che scopre la Verità e Messina che incantata dalla luce di essa, tende ad abbracciarla”, tutte opere dello scultore Saro Zagari realizzate a Roma nel 1857 e 1864. Gli ambienti di rappresentanza erano decorati a stucco da Placido Di Bella mentre i dipinti del soffitto, in scomparti trapezoidali, furono eseguiti da Giacomo Conti.

LO SAPEVI CHE?

Sotto il Teatro scorre l’antica fonte del “Pozzoleone”, così detta in onore del papa messinese Leone II (pontefice per meno di 1 anno, dal 17 agosto 682 al 3 luglio 683, anno della sua morte) che in quei paraggi aveva la casa di abitazione. La sorgente, ritenuta tra le più antiche della città, venne chiusa verso la fine dell’800 e la sua copiosa vena si perde in mare.  

Il Teatro “Vittorio Emanuele II”

Dopo l’ingresso di Giuseppe Garibaldi a Messina il 27 luglio 1860, reduce dalla vittoria di Milazzo, il Teatro “Santa Elisabetta” venne intitolato al re d’Italia Vittorio Emanuele II con una delibera del Consiglio Comunale del 13 settembre 1860. Risparmiato dal terremoto del 28 dicembre 1908 (crollò solo la parete della torre scenica nel prospetto che affacciava sul Corso Cavour), solo nel 1921 l’ing. Vincenzo Vinci redasse un progetto di restauro-riparazione e relativo anche all’ampliamento del palcoscenico verso il largo di Corso Cavour. Nel 1943 il Teatro fu gravemente danneggiato dai bombardamenti aerei della Seconda guerra mondiale e concluso il conflitto, nel 1945 il Genio Civile di Messina redasse un progetto relativo alla riparazione dei danni bellici. Nell’agosto del 1982 vennero iniziati i lavori di ricostruzione e restauro: complessivamente, il Teatro conterrà 1029 spettatori ripartiti in 468 in platea, 380 in prima galleria, 141 in seconda galleria e 40 nei quindici palchetti. La sua riapertura pubblica avvenne il 24 aprile 1985 con un concerto diretto dal maestro Giuseppe Sinopoli. Nel soffitto è il grande dipinto “La leggenda di Colapesce”, opera di Renato Guttuso del 1985.

La Musica, la Prosa, gli Eventi

Massimo tempio della lirica a Messina, il Teatro iniziò la sua attività nel 1852 con la rappresentazione del melodramma in tre atti “Il Pascià di Scutari” di Gaetano Donizetti e la concluse drammaticamente la notte del 28 dicembre 1908 con l’”Aida” di Giuseppe Verdi, subito prima del catastrofico sisma di quell’anno. Con la ripresa a partire dal 1985 si sono avvicendate sul grande palco del Teatro rappresentazioni di lirica, teatrali, concerti di musica classica e moderna con artisti e concertisti di fama internazionale nelle due sezioni di musica e di prosa curate dai direttori artistici. Ma anche eventi di grande rilevanza culturale. Nella Stagione di prosa 2019/2020, fra gli altri, sono stati rappresentati Dracula da Bram Stoker con Luigi Lo Cascio; Così parlò Bellavista da Luciano De Crescenzo con Marisa Laurito; I Giganti della Montagna di Luigi Pirandello con Gabriele Lavia; Massimo Lopez e Tullio Solenghi Show. Nella stessa Stagione di Musica e Danza il Teatro ha ospitato Lo Schiaccianoci, balletto con musiche di Pëtr Il'ič Čajkovskij; Appunti di viaggi” con Lina Sastri; il Concerto di Capodanno diretto dal maestro Marco Alibrando; Fabio Concato Feat - Paolo Di Sabatino Trio.

(foto Roberto Principato)

Teatro Vittorio Emanuele II
Via G. Garibaldi, 98122 Messina ME