Il Parco Archeologico e l’Antiquarium di Palazzo Zanca a Messina

La Storia ritrovata

 Palazzo Zanca, Municipio di Messina (foto Pippo Lacava)

L’area archeologica di Palazzo Zanca sede del Municipio di Messina, affiorò nel 1976 in occasione dei lavori di sbancamento per le fondazioni di un nuovo edificio satellite nel cortile interno. Un interessante palinsesto storico fu riportato alla luce con campagne di scavo dell’allora Soprintendenza alle Antichità della Sicilia Orientale di Siracusa, quindi dall’attuale Soprintendenza ai BB. CC. e AA. di Messina, sotto la direzione tecnica rispettivamente degli archeologi Giacomo Scibona e Gabriella Tigano. Il Comune di Messina, proprietario del sito, fece poi realizzare un Antiquarium per la conservazione e fruizione dei reperti archeologici.

Cortile interno di Palazzo Zanca, area archeologica. Tipologie abitative medievali (foto Pippo Lacava)

Il Parco Archeologico

Il Parco Archeologico documenta momenti significativi della vita e dell’insediamento urbano di Messina dall’età romana imperiale fino all’abitato medievale e moderno e all’ultima fase urbana precedente il terremoto del 1908. Si tratta di strutture afferenti ad un complesso monumentale romano con fasi costruttive comprese fra la media età imperiale (I-II secolo) e quella tarda (IV secolo). Una porzione di abitato medievale e moderno si trova invece allineata su due tratti di strade che prima del sisma avevano i nomi di Strada o Via della Neve e di Vico della Neve, un agglomerato che senza soluzione di continuità si sviluppò dall’età sveva (XIII secolo) fino al XIX secolo. Un giacimento archeologico urbano, quindi, che costituisce una preziosa testimonianza e presenta le caratteristiche di un museo all’aperto attraverso il quale è possibile vedere e comprendere una parte significativa della storia più antica di Messina. L’area archeologica è fruibile gratuitamente con un percorso pedonale anulare integrato da pannelli didattici ubicati in corrispondenza delle parti più significative, con planimetrie e testi che spiegano e approfondiscono i diversi settori delle strutture emerse.

LO SAPEVI CHE?

Nel I sec. a.C. Messana (Messina) era “civitas foederata” a Roma, cioè dichiarata dai romani “Città Nobile”, capitale dell’Isola con proprio Senato e proprie leggi autonome ed esentata, perciò, dal pagamento di qualsiasi tributo. Ciò in conseguenza della sua alleanza con Roma che diede l’avvio alla Prima Guerra Punica contro Cartagine, nel 264 a.C. E proprio qui, nell’area dell’attuale Municipio, era attestata la zona pubblica e monumentale.      

Dall’impianto romano a quello medievale

L’aggregato monumentale di età romana comprende gli avanzi di due complessi edilizi. Il primo è un edificio, in origine forse a più piani, di cui restano due pilastri in opera laterizia rivestiti da un intonaco di colore rosso-carminio con una successione di tre pavimentazioni in cocciopesto. Contiguo ad esso, un criptoportico(corridoio o via di passaggio coperta), in origine coperto da volta a botte, anch’esso in opera laterizia, edificio di tipologia monumentale a destinazione pubblica di età imperiale. Poco più a nord, è leggibile la traccia di una struttura semicircolare gradinata, probabile cavea di un “odéon”, teatro di piccole dimensioni. Il caseggiato medievale si distribuisce sugli assi stradali di riferimento e, cioè, la Via della Neve e il piccolo Vico della Neve. Sono case poco più che ristretti abituri (“catoj”), composte o da un unico ambiente o da due vani sovrapposti collegati da scala in legno. Con pavimenti in legno o battuto di calce, senza servizi igienici, ambienti umidi perché a diretto contatto col terreno, in uno spazio in perenne penombra appena rischiarato dalla piccola porta d’ingresso che rappresentava anche l’unica fonte di illuminazione naturale e di aerazione, vi si svolgeva la vita del ceto popolare messinese fra XI e XV secolo.

L’Antiquarium

La realizzazione dello specifico Antiquarium Comunale ubicato negli ambienti del piano terra della parte di Palazzo Zanca prospettante sulla via Consolato del Mare, con ingresso gratuito, integra e completa il vasto Parco Archeologico emerso. Si sviluppa lungo quattro sale, A: ingresso; B: XIV-XV sec. d. C.; C: XII-XIII sec. d. C.; D: XI-XII sec. d.C. – Età Romano-Imperiale. Nelle vetrine sono esposti reperti di vasellame ceramico di uso domestico e da cucina, da mensa, da dispensa, da cottura, distinti in oggetti di produzione messinese e di importazione dal bacino del Mediterraneo (aree bizantine, pugliesi, spagnole, maghrebine) dall’XI al XV secolo. Fra i pezzi più interessanti, una scodella decorata con motivi graffiti e colori verde e giallo con raffigurazione, sul fondo, di un pesce (XII-XIII secolo); uno “xapelet”, grande piatto quattrocentesco di Manises, il centro valenzano più importante della produzione di ceramiche nel Medioevo; un piatto con motivo araldico di produzione messinese (XIV-XV secolo). Altri frammenti documentano le fasi romane con lucerne, scodelle, pavimento a mosaico e tessere pavimentali.

Il Parco Archeologico e l’Antiquarium di Palazzo Zanca
Via Consolato del Mare, 6, 98122, Messina, ME