I Normanni a Mili San Pietro – Cultural Day

Il Normanno Gran Conte Ruggero è stato qui

I Normanni a Mili San Pietro – Cultural Day

Mili San Pietro è un Casale collinare del Comune di Messina nella zona sud, a 199 metri d’altitudine sui Monti Peloritani, molto noto perché nel suo territorio sorge il Monastero di Santa Maria di Mili fondato dal Gran Conte Ruggero nel 1090.

I Normanni a Mili San Pietro – Cultural Day

Mili San Pietro

Le origini del Casale, uno dei 48 del Comune di Messina, risalgono ad epoca bizantina almeno al X secolo quando nella vallata esisteva già un cenobio distrutto durante la dominazione araba. Ad avvalorare ciò, nel “Codice Vaticano Greco” 2620, copiato a Capua da un certo Ciriaco sacerdote monaco, egli si sottoscrive: “Ciriaco prete e monaco originario di Mili, l’anno del mondo 6501” (cioè, 992-993). È probabile che questo Ciriaco abbia abbandonato il suo cenobio, come tanti altri, obbligato ad emigrare nel continente durante l’invasione araba. In epoca normanna il Gran Conte Ruggero fece ricostruire il complesso religioso nel 1090, con a capo il primo Abate Michele, dotandolo di vasti possedimenti. Il monastero venne ultimato nel 1092 e l'Abate fu barone di Mili. Nel 1542 l’imperatore Carlo V concesse le rendite di Santa Maria di Mili all’Ospedale Grande di Messina e per altri tre secoli il monastero fu, non soltanto culla dell’ascetismo basiliano, ma centro di cultura dove copisti e miniaturisti riproducevano antichi codici liturgici. Come tutti i Casali collinari di Messina, Mili San Pietro fu venduto a seguito della fallita rivolta antispagnola del 1674-78 e tornò al demanio nel 1712.

LO SAPEVI CHE?

Alcuni codici greci pertinenti il monastero, conservati nella Biblioteca vaticana di Roma, riportano la forma greca del toponimo (μηλον) che fa risalire a mèlon in greco e al bizantino mìlon, da cui “mili” col significato di “ovino” e quindi “luogo di pascoli”.

La Regola

Fra un salmodio e l’altro scorreva senza fretta la vita nel cenobio di Santa Maria di Mili, scandita dalle ore canoniche e regolata dal “Typikon” di Luca, santo monaco basiliano che nel 1134 sarà a capo dell’Archimandritato del Santissimo Salvatore a Messina: “Durante tutto l’anno, salvo la Quaresima, i monaci mangeranno legumi e pesce. Carne e formaggio sono rigorosamente proibiti […] Tre giorni della settimana, lunedì, mercoledì e venerdì, i monaci digiuneranno. In tempo di Quaresima anche il pesce non è più permesso e i monaci non mangeranno altro che pane e fave cotte nell’acqua […] a nessun monaco è lecito tenere presso di sé oro, argento o denaro. Né l’abate né i monaci vestano calze bracate [pantaloni] e chi contravviene a questa prescrizione sia scomunicato dalla comunità e faccia degna penitenza […] I monasteri siano separati da donne, anche se religiose perché quello chi adopera lo foco accostato con la paglia questo adoperano le donne accostando ai monaci […] E’ pure proibito fare tenere figlioli in Christo, cioè ragazzi nel monastero, per evitare peccati più gravi [contro natura] e più facili per l’occasione […] Proibita ogni specie di caccia. Una sola caccia è permessa al monaco: la virtù”.

Il Corteo Storico Normanno e il Cultural Day

Organizzato sin dal 2015 dall’”Associazione Ionio- Circolo Arci” e dalla “Pro Loco Messina Sud”, il Cultural Day cui partecipa il “Gruppo di Rievocazione Storica – Mili San Pietro” che si tiene a maggio, ha come obbiettivo principale la valorizzazione della Chiesa di Santa Maria di Mili., importante monumento di epoca normanna. Una grande kermesse di storia, di cultura, di sapori, di colori animata da musiche tradizionali, un contest fotografico dedicato al monumento e visite guidate alla Chiesa, oltre al momento della gastronomia con degustazioni delle povere ma saporite pietanze che si consumavano nell’Abbazia, con postazioni dislocate lungo il percorso che dall’abitato di Mili San Pietro conduce alla sottostante vallata dove, sull’argine sinistro della fiumara di Mili, sorge il Monastero. Patrocinato dal Comune di Messina e dalla Fondazione Patrimonio UNESCO della Sicilia, l’evento ha uno dei momenti più significativi nel Corteo in costume di popolani e popolane che prende l’avvio dal Casale attraverso i vicoli per poi giungere davanti alla Chiesa di Santa Maria, dove avviene la consegna del diploma di fondazione da parte del Gran Conte Ruggero al primo Abate, il monaco Michele.

(foto dalla pagina Facebook del “Gruppo di Rievocazione Storica – Mili San Pietro”)

Mili San Pietro
98133 ME