La Fontana della Pigna

Emblematico manufatto “Rococò”

La Fontana della Pigna

Il “Rococò” fu uno stile che si sviluppò in Francia nella prima metà del secolo XVIII. Il termine deriva dal francese rocaille, una decorazione con sovrabbondanza di elementi floreali e naturali come conchiglie, riccioli, volute, rocce, lievi arabeschi utilizzati per abbellire padiglioni e grotte artificiali da giardino.

La Fontana della Pigna

La Storia

La fontana, settecentesca, proviene probabilmente da un cortile dell’antico Seminario. Questo, prima del sisma del 28 dicembre 1908, sorgeva in via Primo Settembre ed era adiacente al Palazzo Arcivescovile. Di esso si hanno testimonianze scritte risalenti al 1604 e, successivamente, l’altro terremoto del 5 febbraio 1783 lo danneggiò in maniera grave al punto che l’arcivescovo del tempo ne dispose la ricostruzione e ottenne da Re Ferdinando III di Sicilia l’ampliamento del nuovo palazzo per allocarvi anche il Seminario. Incaricato di redigere il progetto, nel 1792, fu l’architetto e ingegnere Francesco Saverio Basile e la costruzione ultimata nel 1841. Nel 1848 si incendiò, insieme ad altri edifici adiacenti, durante i moti rivoluzionari e successivamente al 1860 fu utilizzato come deposito militare per essere poi ristrutturato nel 1867. Resistette in parte al terremoto del 1908 ma gli ingenti danni causati dal sisma lo resero inagibile, al punto da richiederne la demolizione nel 1910. Il progetto per l’edificazione del nuovo complesso arcivescovile venne affidato all’ingegnere Enrico Fleres che lo redasse il 12 gennaio 1915. La Fontana della Pigna, nel frattempo, venne spostata sul Viale Boccetta.

LO SAPEVI CHE?

Originariamente posta sulla sede stradale del Viale Boccetta, nel maggio del 1988 venne spostata nell’adiacente Piazza Seguenza. Ciò si rese necessario perché la primitiva ubicazione costituiva intralcio alla circolazione veicolare, notevolmente aumentata col passare degli anni.

La simbologia della “Pigna”

La pigna sommitale nella fontana enfatizza la ghiandola pineale che si trova al centro esatto del cervello, nota anche con il nome di épifisi, fondamentale soprattutto per la produzione di melatonina e, di conseguenza, per il corretto ritmo sonno-veglia. Ha forma di pigna molto piccola e fu il filosofo francese Cartesio, René Descartes (1596-1650), a dare un rilievo maggiore descrivendo la ghiandola pineale come la sede principale dell’anima perché unica a non avere un duplicato nelle parti del cervello ed essendo l’unica parte solida, anche sede del pensiero. La ghiandola pineale corrisponde a quello che in certe tradizioni religiose o mistiche viene chiamato terzo occhio (l’occhio che tutto vede), conoscenza che si ha fin dai tempi remoti: già gli egizi, ad esempio, raffiguravano questa piccola parte del nostro corpo come un occhio, l’occhio di Rha. Connessione dello Spirito con l’uomo, la pigna racchiude perciò in sé significati simbolici di divinità e immortalità, per questo usata nella decorazione di chiese e in Sicilia, secondo l’antica tradizione, viene prodotta in ceramica bianca o dipinta da appendere sopra la porta dell’abitazione o posizionata sui pilastri dei cancelli d’ingresso di una villa.

La Fontana

Di chiaro stile settecentesco, è costituita da tre vasche culminanti con una grossa pigna. La prima vasca di base presenta una conformazione complessa ottenuta combinando elementi curvi convessi e panciuti con elementi triangolari: si ottiene, così, una pianta cruciforme composita che enfatizza, negli spigoli degli incastri, il numero sacro otto. Da questa vasca si innalza un pilastro centrale caratterizzato da riccioli “rococò” a foglie d’acanto che sostiene la seconda vasca, più piccola. La tazza che richiama l’identica forma della vasca sottostante, con motivo floreale a ventaglio nell’estradosso, è bordata da eleganti riccioli ai cui lati le testine idrofore di delfini versano l’acqua. Un altro pilastrino centrale a quattro riccioli con al culmine conchiglie che, oltre ad enfatizzare la funzione acquatica della fontana, evocano il “Cammino di Santiago” col “pecten jacobeus”, sorregge la terza e ultima vasca con l’esterno decorato da baccellature floreali. Sul bordo, alternate, quattro testine di mascheroni apotropaici “scaccia malocchio” e otto testine di delfini idrofori.

La Fontana della Pigna
Corso Cavour, 98122 Messina ME