Le “Quattro Fontane”

Suggestioni scenografiche barocche

Le "Quattro Fontane"

Danneggiate dal terremoto del 1908, due soltanto sono state ricostruite e collocate agli angoli dei due palazzi che si fronteggiano allo sbocco dell’attuale via Cardines, nel punto di innesto con la via Primo Settembre, le altre sono oggi conservate al Museo Regionale.

Le "Quattro Fontane"

Le origini

Nel clima del rinnovamento urbano di Messina, l’architetto carrarese Andrea Calamech (1524-1589) che aveva già realizzato il monumento a Don Giovanni d’Austria, progettava e dirigeva i lavori per la nuova Strada Austria (oggi Primo Settembre): nasceva, così, il quadrivio delle “Quattro Fontane”. Dopo il rientro vittorioso nella battaglia di Lepanto di Don Giovanni d’Austria a Messina, infatti, nella seduta del 9 marzo 1572 il Senato deliberava la realizzazione della Strada Austria in suo onore e che, in linea dritta, avrebbe unito il Palazzo Reale (il potere temporale) con la Cattedrale (il potere religioso) dandone l’incarico al Calamech. Dopo la sua morte, ancora si lavorava per la strada Austria, e, nel 1605, si procedeva alle demolizioni delle case ricadenti nel tracciato della vecchia via “di la Judeca” che si stava trasformando con l’apertura della nuova strada “Cardines”, l’attuale – così detta in onore di Don Bernardino di Cardines, duca di Macqueda, Vicerè di Sicilia – tendente a rettificarne il vecchio tracciato. Nel 1623 il tracciato stradale era già completato e regolarizzato il quadrivio fra le vie Austria e Cardines che avrebbe ospitato le “Quattro Fontane” angoliere.

LO SAPEVI CHE?

Gli stemmi araldici coronati che sormontano le “Quattro Fontane” recano le insegne dellOrdine del Toson d’Oro, Ordine cavalleresco istituito da Filippo il Buono nel 1431 in onore di Maria Vergine e di S. Andrea e poi passato alla Casa d’Austria e alla Spagna. L’imperatore Carlo V se ne fregiava sempre.

Le “Quattro Fontane”, sistema scenografico urbano

Urbanisticamente le “Quattro Fontane” messinesi ripetono gli schemi compositivi già applicati in analoghe situazioni, come ad esempio i “Quattro Canti” sull’ottagonale piazza Vigliena a Palermo, iniziati nel 1609 e completati nel 1620. Qui, all’incrocio dei due principali assi viari palermitani, la via Maqueda e il Cassaro, oggi Via Vittorio Emanuele, l’architetto fiorentino Giulio Lasso progettava il monumentale quadrivio con inserimenti figurativi che, dal basso in alto, si susseguono secondo un principio di ascensione dal mondo della natura a quello del cielo. A Roma, un altro famoso quadrivio delle “Quattro Fontane” accanto alla chiesa barocca di San Carlino di Francesco Borromini, sorse tra il 1588 e il 1593 con le figure allegoriche del Tevere e dell'Arno che fronteggiano, rispettivamente, Diana e Giunone, scolpite da Domenico Fontana e Pietro da Cortona. Le “Quattro Fontane” di Messina si innestano, perciò, in questo filone rispondendo, un tempo, alla necessità scenografica di sottolineare, con la maggiore magniloquenza possibile, una sedimentazione urbana di taglio eccezionale quale era il quadrivio fra le cinquecentesche vie Austria e Cardines.

Gli autori

Disegnate dall’architetto romano Giacomo Calcagni che si ispirò all’iconografia marina, utilizzando le consuete raffigurazioni di delfini, cavallucci marini, tritoni e mascheroni idrofori, due di esse furono completate da ignoti scultori nel 1742 (uno, forse, era Antonino Amato) in occasione del millesettecentesimo anniversario della Lettera che la Madonna indirizzò a Messina, divenendone Patrona, e le altre realizzate dal fiorentino Innocenzo Mangani (1608? -1678), nel 1666, e dal messinese Ignazio Buceti, nel 1714-17 (angolo attuale palazzo Caruso, restaurata nel 1959 dall’architetto Pietro Lojacono). Sono quasi uguali, tranne quella scolpita dal Buceti che, al posto delle insegne imperiali spagnole composte da uno stemma inserito nel corpo di un’aquila ad ali spiegate, reca in sommità l’emblema dei Savoia, e, cioè, lo scudo ovale coronato e tenuto da due leoni rampanti. I due mascheroni e le relative vasche, in basso, vennero tolte con deliberazione municipale del 25 luglio 1854, per ovviare ai danni provocati alle sovrastanti sculture dall’uso continuo che ne faceva la cittadinanza.

 

(Foto di Roberto Principato)

Le “Quattro Fontane”
Via I Settembre, 98122 Messina ME