Tripi-Abakainon

Da Abakainon greca ad Abacaenum o Abacaena, “municipium” romano

Tripi-Abakainon

Secondo lo scienziato e letterato messinese Francesco Maurolico, un tempo il Borgo di Tripi era denominato Tripium o Steropium da uno dei fabbri aiutanti di Vulcano, Sterope.

Tripi-Abakainon

Tripi

A 450 metri sul livello del mare, del Borgo di Tripi signoreggiato dai ruderi di un Castello medievale, come originario nucleo urbano, si hanno notizie nel 1061 quando fu conquistato dal fratello del Gran Conte Ruggero Normanno Roberto il Guiscardo. Nel secolo XIV fu concesso in feudo da re Pietro III d’Aragona all’ammiraglio Ruggero di Lauria e, da questo, fu ceduto al cavaliere templare Ruggero da Fiore o Roger de Flor. Di feudatario in feudatario, il Borgo fu possesso di Matteo Palizzi (1340), Luigi Aragona (1408), Giovanni Villaraut (1438), Ludovico Villaraut (1470) ed altri fino all’ultimo signore, Ludovico Paratore principe di Patti e signore di Oliveri (1760). Del Castello abitato dai vari signori di Tripi ed oggi ridotto ad alcuni avanzi, scrive il geografo arabo Muhammad al-Idrisi nel 1154. La Chiesa Madre dedicata al patrono San Vincenzo martire di Spagna, edificata nel 1791, conserva interessanti opere d’arte. Altre chiese sono quella della S.S. Trinità (secoli XVI-XVII), dell’Annunziata (sec. XVII) con una necropoli adiacente, di San Biagio Vescovo, di Santa Maria del Rosario, di San Gaetano da Thiene e l’ex Convento Carmelitano.

LO SAPEVI CHE?

Abakainon possedeva una Zecca e coniò monete in argento e bronzo dal V al III secolo a.C. custodite nei più importanti musei del mondo. Alcune raffigurano al rovescio un cinghiale con una ghianda, allusione, secondo lo Smith, ai boschi che a quei tempi circondavano la città.

Abakainon-Abacenum

Di origine sicula (circa 1100 a.C.), la città sorgeva in prossimità dell’attuale Borgo di Tripi. I primi stanziamenti con abitazioni datano al periodo dal Neolitico Medio, all’Età del Bronzo e alla Prima Età del Ferro. Colonizzata dai greci, secondo Diodoro Siculo il Tiranno di Siracusa Dionisio I espropriò parte del suo territorio verso il 396 a.C. per farne uno stanziamento di soldati mercenari. La reazione degli abitanti di Abakainon non si fece attendere e quando nel 393 a.C. Magone sbarcò in Sicilia, la città strinse alleanza con i Cartaginesi. Nella battaglia tra Magone e Dionisio I i cartaginesi vennero sconfitti e, da questo momento in poi la città, sotto il dominio dei siracusani, subì un continuo decadimento per essere, nel 262 a.C., occupata dai Romani che ne fecero un “municipium” col nome di Abacaenum o Abacena. In seguito agli eventi bellici tra Sesto Pompeo e Cesare Ottaviano, fu distrutta per punizione da quest’ultimo nel 36 a.C. perché incapace di prestare soccorso e vettovagliamento. La sua identificazione avvenne nel 1866 ad opera dell’archeologo e numismatico palermitano Antonino Salinas che rinvenne nel territorio alcune monete con la scritta “Abakainon”.

Il Museo Archeologico “Santi Furnari”

Il Museo custodisce reperti in parte rinvenuti nelle due campagne di scavi a cura della Soprintendenza Archeologica di Siracusa, nel 1952 e nel 1961, ad opera di Franςois Villard e Madeleine Cavalier. Nella prima, in contrada Piano, si rinvennero gli avanzi di una villa romana con frammenti di colonne. Nella seconda, si individuarono l’agorà e una strada lastricata in pietra. Nel 1994 gli scavi furono ripresi presso la necropoli greca in contrada Cardusa riportando alla luce 154 sepolture (fine IV e inizi del II sec. a. C.) con corredi funerari confluiti nel Museo. Il Museo Archeologico “Santi Furnari”, progettato dall’architetto Antonio Galeano nel palazzo donato al Comune dagli eredi di Furnari che fu sindaco dal 1948 al 1966 e che promosse le prime campagne di scavo, si trova in via Francesco Todaro al n. 152. Dotato di un ausilio multimediale interattivo custodisce, fra gli altri, unguentari o balsamari per sostanze profumate; pissidi per contenere gioielli o oggetti da toilette; monili e gioielli in oro; monete; teste di statuette fittili femminili e maschili caricaturali; lekanides per contenere offerte rituali. Di particolare preziosità, gli ori e la corona aurea a foglie di mirto.

 

Info:

Museo Archeologico "Santi Furnari”

Ingresso gratuito

Per info contattare i numeri tel.
347 8519115 - 0941 804011 – 0941 82014

Tripi
98060 ME