Riserva Naturale Orientata Laguna di Capo Peloro e i Laghi di Ganzirri

Dove avviene il matrimonio tra due mari

Panorama dei laghetti di Ganzirri
Riserva Naturale Orientata Laguna di Capo Peloro e i Laghi di Ganzirri

La Riserva Naturale Orientata

La Riserva Naturale Orientata Laguna di Capo Peloro, unica nel suo genere sotto l’aspetto naturalistico e paesaggistico, è stata istituita con Decreto della Regione Siciliana del 21 giugno 2001 su una superficie di 68,12 ettari ai fini della conservazione di oltre 400 specie botaniche acquatiche autoctone e 10 endemiche e offre l’habitat ideale per la sosta e il ristoro ai tantissimi uccelli migratori. Nei contorni del Lago Grande si sviluppa una variegata vegetazione spontanea fra oleandri, palme, canne, papiri, la centaurea deusta subsp. divaricata (nota come “fiordaliso cicalino”), anthemis peregrina (detta camomilla pellegrina), hypecoum procumbens (“cornacchina comune”) della quale restano pochi esemplari solo nell’areale di Ganzirri e specie rare come cynanchum acutum. (“Crisciola”). La fauna è rappresentata soprattutto da uccelli migratori, anche rari: aironi, poiane, anatre oche, falchi pescatori, gru, cormorani e perfino una Egretta Gularis, una varietà di garzetta africana molto rara in Italia. Tipici abitanti dei Laghi sono i cefali ma anche altre specie di pesci entrati nel Lago Grande attraverso i canali di comunicazione col mare, anguille, seppie, orate, spigole e branzini.   

LO SAPEVI CHE?

Ganzirri deriva dalla corruzione dialettale del vocabolo arabo “khanzir”, cioè suini indifferentemente se maiali o cinghiali. Il termine evidentemente faceva riferimento a consistenti allevamenti di tali animali nella zona oppure alla loro presenza allo stato brado.

I Laghi di Faro Ganzirri

Dichiarati dalla Regione Siciliana beni d’interesse etno-antropologico in quanto sedi di attività lavorative e produttive tradizionali connesse alla molluschicultura, inseriti tra le aree umide mondiali protette dalla Convenzione Internazionale di Ramsar, ricadono all’interno della Riserva Naturale Orientata Laguna di Capo Peloro e ne costituiscono l’ossatura portante. Il Lago di Ganzirri (Lago Grande), ha una superficie di mq. 338.400, di forma allungata con profondità massima mt. 6,50 e comunica col mare per mezzo di canali, alcuni fatti costruire dagli Inglesi intorno al 1830. Il Lago di Faro (Lago Piccolo) più a nord vicino a Capo Peloro, ha una superficie di mq. 263.600 e forma quasi circolare con profondità massima di mt. 28. Comunica con il Mar Tirreno attraverso il “Canale degli Inglesi”. Nel Lago di Faro è oggi praticata la molluschicultura (un tempo, praticata anche nel Lago di Ganzirri), attività tradizionale di antiche origini, con la mitilicultura (la coltivazione del Gallo provincialis, volgarmente chiamato cozza) e la tellinicultura (la coltivazione delle telline o vongole, chiamate dai locali cocciole). È scomparsa la coltivazione delle ostriche, fiorente fino alla fine del sec. XIX.

I monumenti della Riserva

L’abitato di Ganzirri, con i tipici vicoli e le basse case dei pescatori, costituisce un’interessante tipologia urbana dettata dalle esigenze della pesca, con “curtighhi” (cortili) e “vanedde”, stradine ortogonali al mare. Davanti al Lago Grande sorge la Chiesa Madre di San Nicola di Bari, costruita in stile eclettico neorinascimentale nella prima metà del Novecento. Caratteristico è il ristorante “La Napoletana” ricavato da una villa neoclassica. A Torre Faro, la Chiesa Madre di S. Maria della Lettera conserva i dipinti “La stigmatizzazione di S. Francesco” di Giovanni Fulco (1605-1674); “La Pietà”, attribuita allo stesso Fulco; “L’Annunciazione”, di ignoto (sec. XVIII). Interessanti la cosiddetta “Torre Saracena”, una torre di forma troncoconica realizzata durante l’occupazione inglese intorno al 1810, a Ganzirri; l’analoga Torre Bianca o Mazzone nella zona del Lago Piccolo e il più importante “Forte degli Inglesi” nel “Parco Horcynus Orca” a Torre Faro. Il Pilone in acciaio del dismesso elettrodotto di Capo Peloro alto 224 metri, fu realizzato insieme al gemello nella costa calabra dal 1952 al 1956 dalla SGES (Società Generale Elettrica della Sicilia) per il trasporto dell’energia elettrica.

(Foto di Daniele Passaro)

Riserva di Capo Peloro
Via Canalone, 98164 Messina ME