

Il Tempio di Santa Eustochia che illumina d’intensa spiritualità la Città dello Stretto
Sulla via XXIV Maggio, l’antichissima strada del Dromo, poi “Mastra Rua” e quindi “dei Monasteri”, sorge imponente il Monastero di Montevergine che da oltre cinque secoli custodisce il corpo incorrotto della sua fondatrice, Santa Eustochia Smeralda Calafato.
Il primo complesso monastico fu Iniziato a costruire nel 1457, quando Eustochia (25 marzo 1434 – 20 gennaio 1485) era monaca professa del monastero di Basicò e successivamente ampliato, in particolare nel 1502 da don Arrigo Henriquez, grande Armirante di Castiglia. Ancora notevolmente modificato nella metà del sec. XVII, il terremoto del 1908 faceva cadere gli stupendi affreschi sulla volta che Letterio Paladino dipinse nel 1736. I lavori di recupero e restauro ebbero inizio l’8 giugno 1927 su progetto dell’ing. Francesco Barbaro ed eseguiti dall’impresa Cardillo. Durante la ricostruzione furono inseriti gli elementi decorativi recuperati dalle macerie e lo stesso imponente portale originario, sormontato dal finestrone timpanato, fu ricollocato nell’identico sito. L’inaugurazione avvenne il 22 agosto 1929, nella ricorrenza del 444° anniversario dell’ostensione del corpo incorrotto di Santa Eustochia. L’11 giugno 1988, durante la sua visita a Messina, Papa Giovanni Paolo II proclamava Santa la modesta ed umile clarissa Eustochia, Colei che nonostante i contrasti, le delusioni, le beffe, riuscì a creare un’oasi di spiritualità e di vita francescana nella opulenta Messina del ‘400.
Il Monastero di Montevergine con il titolo di «Santa Maria degli Angioli» dove la rigida osservanza della prima regola di Santa Chiara è sempre stata considerata un privilegio, è l'unico monastero di clausura rimasto nella diocesi di Messina.
La chiesa venne interamente rifatta nella metà del ‘600 dall’architetto Nicola Francesco Maffei, con la collaborazione del figlio Antonino, mentre il monastero, nello stesso periodo, venne realizzato da Andrea Suppa. “Nell’interno – scrive Maria Accascina – ad unica navata, vi è uno slancio insolito, commentato dal doppio ordine di paraste in marmo a colore filettate di bianco ed un riserbo decorativo, invece della fastosa decorazione a mischi e rabischi che allora furiosamente dominava”. Ad unica navata, la chiesa custodisce un dipinto ad olio raffigurante “San Francesco che riceve le Stimmate” di Michele Panebianco (sec. XIX); “San Biagio”, dipinto di Gaetano Corsini (1930); una “Madonna degli Angeli con San Francesco d’Assisi e Santa Chiara” di Giovan Battista Quagliata (1658) sull’altare maggiore e un Crocifisso ligneo settecentesco. Annesso alla chiesa è un piccolo Museo dove sono conservati pregevoli argenterie liturgiche dal XVIII al XIX secolo come cartaglorie, navicelle, aspersori e un ostensorio, opera seicentesca di Sebastiano Juvarra. Da qui, salendo al piano superiore, si trova l’altare dov’è custodito il corpo incorrotto di Santa Eustochia Smeralda Calafato.
La prima “Casa” delle Figlie di S. Anna (Congregazione fondata dalla genovese suor Anna Rosa Gattorno l’8 ottobre 1866) fu istituita nel 1886 col compito di istituirvi una scuola di lavoro, musica e un asilo infantile rivolti all’educazione delle bambine e delle giovinette. Insieme alle attività scolastiche e di lavoro, le Figlie di S. Anna si dedicavano anche ad opere umanitarie come in occasione dell’epidemia di colera del 1887, al servizio degli ospedali. L’operato delle suore di S. Anna proseguì nel 1894 in aiuto dei malati di mente ricoverati nell’ospedale psichiatrico, l’allora “Manicomio Mandalari”. Nel 1908 vennero creati un Collegio e una scuola esterna col giardino d’infanzia, scuola elementare, di musica e pittura, tutto vanificato dal terremoto del 28 dicembre che si verificò nello stesso anno. Dalle ancora fumanti macerie, però, lo spirito intraprendente delle suore e grazie all’Arcivescovo Angelo Paino, riuscì ad ottenere dei locali ampi dove riprendere le attività dell’originaria “Casa”: tale struttura venne trovata in ambienti del Monastero di Montevergine in via XXIV Maggio, assumendo il nuovo titolo di “Istituto S. Anna”.
(Foto Roberto Principato)
Info:
Monastero di Montevergine
via XXIV Maggio 161, 98122 - Messina
tel. 090.48486
E mail: monastermontevergine@gmail.com
Istituto S. Anna
via XXIV Maggio 159, 98122 MESSINA
Tel. 090/53061
E mail: cooppgbtornatore@istitutosantannamessina.191.it