La Riviera Sud di Messina

Lungo l’antica via Consolare Valeria

La Riviera Sud di Messina

Fu fatta costruire nel 264 a.C. circa dal Console romano Valerio Massimo Corvino (citata dal geografo greco antico Strabone nella sua Geografia, lib. VI). L’arteria collega Messina con Lilibeo e Messina con Siracusa. Un tratto della strada Valeria, la Torre Faro-Messina, assumerà il nome di Consolare Pompeja o Pompea, perché rifatto da Pompeo Magno nel I sec. a.C. La strada fu denominata via Valeria in onore del console Marco Valerio Levino, che nel 210 a.C. ebbe la nomina a Governatore della Sicilia.

Contesse

Il Casale è così denominato per le tre contesse messinesi, Violante Palizzi, Eleonora di Procida e Beatrice Belfiore, che qui avevano la residenza nel XIII secolo facendo edificare la chiesa della “Calispera” e contribuendo alla realizzazione della Chiesa di San Francesco d’Assisi all’Immacolata a Messina. Inizialmente importante centro per la produzione dei derivati agrumari, caratterizzato dalla presenza di stabilimenti e ville padronali a partire dal sec. XIX, la crisi delle attività legate all’agrumicoltura a partire dagli anni ’60 del ‘900 fece sì che l’economia di Contesse, da agricola, divenisse commerciale. La Chiesa della “Calispera” venne così denominata quando nel 1200 una nave levantina approdò nella costa di Contesse e non riuscì poi a riprendere il largo. Il padrone del vascello attribuì tale fatto ad un’antica icona raffigurante la Madonna conservata nella stiva e così si decise di sbarcarla a terra e donarla, per voto, alla più vicina chiesa dedicata alla Vergine. Alcuni marinai risalirono il torrente e giunti nella chiesa edificata dalle tre contesse, sistemarono nell’altare il prezioso dipinto. Mentre tornavano alla nave un contadino chiese loro quale fosse il nome di quella Santa Immagine, ma, non comprendendo il dialetto siciliano e visto che il sole stava tramontando, lo salutarono cerimoniosamente ripetendo, nel loro greco idioma, “Kalis pera, kalis pera”, cioè, “Buona sera, buona sera”, da qui il nuovo nome della chiesetta. Nel Casale sorge il Palazzo Mondio, storico edificio eretto dai principi Bettoni sui resti delle abitazioni delle tre contesse nel secolo XVI che ospitò l’imperatore Carlo V nel 1535 prima del suo ingresso a Messina, acquistato dalla famiglia Mondio nel 1725.

Pistunina

Il nome del Casale ha origine da una storpiatura del termine greco "Pistonera", cioè "Acqua fedele" da Pistos, "vero, fedele" e neros, “acqua". Durante gli sbancamenti per la realizzazione di un centro commerciale, furono rinvenuti gli avanzi di una villa romana del I secolo d.C., denominata Villa Melania. Nel XIX secolo l’industriale inglese William Sanderson vi realizzò la prima fabbrica al mondo specializzata nella lavorazione degli agrumi i cui prodotti venivano esportati in tutt’Europa e in America. Caratteristiche sono le cosiddette “case dei cocchieri”, abitazioni settecentesche con gli anelli in pietra nelle facciate per legare gli animali.

Tremestieri

Diverse sono le ipotesi sull’origine del nome del Casale: dal greco Trimonasterion, in latino Trimonasterium, per la presenza di tre antichi Monasteri nel suo territorio; da "Tre ministeri", cioè tre "uffici” di comunità monastiche, in latino "Triministeria"; da "Tre mestieri", con allusione ad altrettanti arti lavorative che diedero lustro in passato al Casale. Si sa comunque, per certo, che dagli arabi la località era chiamata "Al Kanays at-Talat", cioè, "Le Tre Chiese". La Chiesa Madre dedicata a Santa Domenica V. e M. risale al 1628, come testimoniato dall’anno inciso in una pietra nella parte bassa dell’antico campanile ancora esistente. Crollata nel sisma del 1908, la Chiesa è stata ricostruita nel 1927. Non molto distante, sorge quello che fu il palazzo-castello Vianisi appartenne alla nobile famiglia messinese un rampollo della quale, il conte Vianisi, divenne governatore di Messina nel 1714, dopo la partenza di Vittorio Amedeo di Savoia, nuovo re di Sicilia. Interessante è il portale quattrocentesco della Cappella dell’Annunziatella della famiglia Stagno d’Alcontres.

Santa Margherita Marina

Le origini del Casale a monte risalgono ad epoca bizantina. Il lungomare di Santa Margherita Marina, uno dei luoghi più belli della riviera sud messinese affacciato sul mare dello Stretto, è stato denominato “Lungomare Graziella Campagna”, la ragazza diciassettenne del Borgo messinese di Saponara uccisa il 12 dicembre 1985 dalla mafia.

Briga Marina

Località balneare molto frequentata d’estate, il Casale è conosciuto anche come Briga San Paolo perché, secondo la tradizione, vi approdò l’Apostolo Paolo proveniente da Siracusa e diretto a Roma. Davanti all’omonima chiesetta al bivio per Briga Superiore esiste un masso di granito segnalato da una croce in ferro nel quale l’apostolo, lì salito, predicò nell’anno 41 alla popolazione convertendo i messinesi pagani al Cristianesimo. Dopo le sue infuocate parole, partì la delegazione degli ambasciatori che nell’anno 42 si recarono a Gerusalemme ed ottennero dalla Madonna la Lettera di protezione alla città legata con alcuni suoi capelli.

Galati Marina

Galati deriva dal greco antico “gàla”, cioè “latte”, con riferimento al latte che veniva ivi prodotto abbondante dalla pratica della pastorizia e dell’allevamento di bestiame. L’appellativo di “Marina” venne aggiunto per distinguere il Casale dagli altri di Galati Superiore e Galati Inferiore. Sorse verso il 1820, come Casale di pescatori, quando ebbero fine le scorrerie turchesche che minacciavano, soprattutto, le località costiere.  

 

(Foto Roberto Principato)

Contesse
98125 Messina ME