
Contesse
Il Casale è così denominato per le tre contesse messinesi, Violante Palizzi, Eleonora di Procida e Beatrice Belfiore, che qui avevano la residenza nel XIII secolo facendo edificare la chiesa della “Calispera” e contribuendo alla realizzazione della Chiesa di San Francesco d’Assisi all’Immacolata a Messina. Inizialmente importante centro per la produzione dei derivati agrumari, caratterizzato dalla presenza di stabilimenti e ville padronali a partire dal sec. XIX, la crisi delle attività legate all’agrumicoltura a partire dagli anni ’60 del ‘900 fece sì che l’economia di Contesse, da agricola, divenisse commerciale. La Chiesa della “Calispera” venne così denominata quando nel 1200 una nave levantina approdò nella costa di Contesse e non riuscì poi a riprendere il largo. Il padrone del vascello attribuì tale fatto ad un’antica icona raffigurante la Madonna conservata nella stiva e così si decise di sbarcarla a terra e donarla, per voto, alla più vicina chiesa dedicata alla Vergine. Alcuni marinai risalirono il torrente e giunti nella chiesa edificata dalle tre contesse, sistemarono nell’altare il prezioso dipinto. Mentre tornavano alla nave un contadino chiese loro quale fosse il nome di quella Santa Immagine, ma, non comprendendo il dialetto siciliano e visto che il sole stava tramontando, lo salutarono cerimoniosamente ripetendo, nel loro greco idioma, “Kalis pera, kalis pera”, cioè, “Buona sera, buona sera”, da qui il nuovo nome della chiesetta. Nel Casale sorge il Palazzo Mondio, storico edificio eretto dai principi Bettoni sui resti delle abitazioni delle tre contesse nel secolo XVI che ospitò l’imperatore Carlo V nel 1535 prima del suo ingresso a Messina, acquistato dalla famiglia Mondio nel 1725.