La Basilica Santuario di S. Antonio di Padova a Messina

Tesoro d’arte e architettura del Primo Novecento

La Basilica Santuario di S. Antonio di Padova a Messina

Tempio della Rogazione Evangelica, fu la prima Chiesa al mondo dedicata alla preghiera per le vocazioni secondo il comando di Cristo: “Pregate dunque il Padrone della messe, perché mandi operai nella sua messe” (Mt 9,37-38; Lc 10,2).

La Basilica Santuario di S. Antonio di Padova a Messina

La Storia

Il giorno del terribile sisma del 28 dicembre 1908 Padre Annibale Maria Di Francia si trovava a Roma e apprese dai giornali la notizia della catastrofe la mattina del giorno dopo. Partì immediatamente per giungere, la sera del 4 gennaio, nella sua Messina ridotta ad un cumulo di macerie. C’era da ricostruire tutto ma Padre Annibale non si scoraggiò, ebbe in dono da S. Pio X una chiesa baracca che però, nella notte tra il 26 e il 27 aprile 1919, fu distrutta da un incendio. Ancora una volta non si perse d’animo e, sul luogo dell’antico “Quartiere Avignone” dove aveva iniziato nel marzo del 1878 il suo apostolato a favore dei più poveri e bisognosi, fece sorgere il “Tempio della Rogazione Evangelica”, detto anche “Santuario di S. Antonio”. Fu la prima chiesa in muratura costruita a Messina dopo il sisma del 1908, opera dell’ingegnere messinese Letterio Savoia. La prima pietra venne posta il 3 aprile 1921 e fu solennemente inaugurata e benedetta il 4 aprile 1926, domenica di Pasqua. Il Santo Padre San Giovanni Paolo II, l’11 giugno 1988 visitò il Tempio durante la sua venuta a Messina per la Canonizzazione della Beata Eustochia. Il 4 aprile 2006 Benedetto XVI lo elevò a Basilica Minore.

LO SAPEVI CHE?

Nel 1887 fu istituito il “Pane di Sant’Antonio”. Susanna Consiglio, mentre imperversava il colera a Messina, fece voto al Santo: “Manderò una somma di denaro per il pane degli orfanelli del Padre Annibale, se io e i miei figli resteremo immuni dal contagio”. La famiglia si salvò e così si adempì al voto. Da allora Sant’Annibale diffuse questa particolare devozione verso il Santo portoghese in tutto il mondo.

L’Architettura

Prima chiesa in cemento armato edificata a Messina dopo il sisma del 1908, rappresenta un pregevole esempio di architettura in stile eclettico che in città raggiunse i suoi massimi vertici con la presenza dell’architetto Gino Coppedè. La facciata si rifà a diversi influssi stilistici, il Rinascimento, il Neoclassico e il Liberty, evocati nel disegno del portale e delle nicchie timpanate laterali e nei particolari decorativi. Su una superficie di circa 500 metri quadrati, si sviluppa per un’altezza di 15 metri fino alla gronda della navata centrale. Il progettista, ing. Letterio Savoja, impiegò la pietra calcarea siciliana di Melilli (Siracusa) che con il suo colore giallo-ocra infonde luce e monumentalità alla facciata. I calcoli statici furono redatti dall’ing. Gaetano Bonanno e la realizzazione dell’impresa Lorenzo Interdonato. Sul timpano triangolare risalta la statua bronzea del Sacro Cuore di Gesù tra due angeli, opera del decoratore Giuseppe D’Arrigo. Interessante anche il frontone semicircolare del portale con la scultura dorata di S. Antonio, sempre di D’Arrigo. Ai lati del portale d’ingresso, in due nicchie, sono le statue bronzee dei santi Luca e Matteo, opere di Turillo Sindoni.

Le Opere d’arte

Notevoli per l’esecuzione pittorica e per il taglio scenografico sono gli affreschi del palermitano Rosario Spagnoli datati 29 settembre 1925 che, nel soffitto della navata laterale destra raffigurò scene della vita di S. Antonio e, in quello di sinistra, scene della vita della Madonna ed episodi biblici. In quest’ultima, sono gli affreschi “Trionfo dell’Immacolata”; “L’arcobaleno e la Colomba sull’Arca di Noè dopo il Diluvio; “La Regina Ester intercede per il suo popolo presso il Re Assuero”; “La Vergine vittoriosa sul serpente”; “Giuditta vittoriosa su Oloferne” e, nel catino absidale, “Trionfo dell’Immacolata”. Nella volta della navata centrale, “Trionfo dei Cori Angelici”; “S. Cecilia all’organo sostenuto da Angeli”; “Gesù Buon Pastore”; “Cuore di Gesù e S. Margherita Alacoque”; “Il Profeta Elia rapito in cielo sul carro di fuoco” e, nel catino absidale, “Gesù che affida agli apostoli il comando della preghiera per le vocazioni”. Nella volta della navata laterale destra, “Angelo col SS. Sacramento”; “Breve di S. Antonio”; “S. Antonio caccia i demoni e allontana le pestilenze; “La Madonna appare in visione a S. Antonio”; “Il Pane di S. Antonio” e, nel catino absidale, “S. Antonio in Gloria”.

 

(foto Ecaterina Hutuleac)

La Basilica Santuario di S. Antonio di Padova a Messina
Via Santa Cecilia, 121, 98123 Messina ME