Chiesa Santa Maria dello Spirito Santo a Messina

Tripudio barocco

Chiesa Santa Maria dello Spirito Santo a Messina

Luogo dello Spirito in pieno centro cittadino, nonostante le distruzioni del terremoto del 28 dicembre 1980, è stato magistralmente recuperato ed oggi è una delle più belle chiese di Messina.

Chiesa Santa Maria dello Spirito Santo a Messina

La Storia

La chiesa Santa Maria dello Spirito Santo a monte di piazza del Popolo fu fondata, insieme ad un monastero il 5 novembre del 1291 da una nobildonna messinese, Francesca Boccapicciola rimasta vedova del marito, il nobile Battista Aurefice. E qui si ritirò, in clausura, insieme ad altre compagne. La novella istituzione religiosa fu ben accolta dal popolo e posta sotto la protezione di nobili e regnanti: Federico III d’Aragona, nel 1303, ed Alfonso il Magnanimo, nel 1452, la dotarono infatti di privilegi e donazioni. Col tempo la chiesa medievale, ampliata, venne abbellita con opere che si conservarono fino al terremoto del 1908: gli affreschi della volta del messinese Antonio La Falce, discepolo di Agostino Scilla che morì nel 1712 e quelli del coro, di Giovanni Tuccari. Fra i dipinti, “La discesa dello Spirito Santo” di Antonello Riccio; “Il transito di San Bernardo” di Giuseppe Paladino; “La Madonna e San Bernardo” del Filocamo e vari quadri della Tribuna, del La Falce. Due opere, in particolare, recuperate dopo il sisma e custodite nella chiesa attuale, sono legate ad avvenimenti prodigiosi: un dipinto raffigurante la “Vergine col Bambino”, detta “dei Miracoli”, e un Crocifisso ligneo.

LO SAPEVI CHE?

Recentemente le suore “Figlie del Divino Zelo”, dopo un’attenta ricerca nel vecchio monastero, hanno fatto riportare alla luce con l’eliminazione di tutti gli intonaci esistenti, le antiche mura in pietra del monastero risalenti al sec. XIV e due ambienti facenti parte di eremitaggi già esistenti in epoca normanna, quelli che erano stati popolarmente intesi “le camerelle”

L’Architettura, le opere d’arte

Nel 1867 il monastero fu confiscato dallo Stato e dato in consegna al Comune, che, nel 1895, lo affidò al Canonico Annibale Maria di Francia che lo fece restaurare e adibire a sede di una congregazione di suore per l’assistenza di bambine orfane e bisognose. Nel sisma del 1908 il complesso andò quasi distrutto e fu lo stesso Canonico di Francia a curarne la ricostruzione, incaricando nel 1917 l’ing. Antonino Marino della progettazione e direzione dei lavori, passata successivamente all’ing. Pasquale Marino. Morto il Canonico di Francia, fu riaperto al culto e benedetto dall’arcivescovo Mons. Angelo Paino il 29 giugno 1938. La sua ricostruzione vide impegnati lo stuccatore e decoratore messinese Giuseppe Fiorino, che rimodellò gli stucchi alla maniera antica, e, cioè, realizzando tutto sul posto senza forme e restaurando quelli originali; il marmista messinese Salvatore Manganaro ricostruì gli altari, mettendo assieme i pezzi tra quelli ritrovati sotto le macerie e adattando quelli   mancanti. Il pittore piemontese Ovidio Fonti rifece la "Discesa dello Spirito Santo", eseguendo anche gli affreschi del soffitto. Sul campanile della chiesa è stata poi eretta una statua raffigurante S. Antonio.

Il prodigioso Crocifisso

Sulla storia del Crocifisso il gesuita messinese Placido Samperi, nel 1644, racconta che pochi anni dopo la fondazione del monastero, una nave mercantile proveniente da levante a causa di un fortunale fece naufragio nelle coste messinesi. L’equipaggio chiese aiuto alla città per poter riparare il vascello, e, alcuni messinesi che vi si recarono, videro la scultura del Crocifisso lì custodita. La chiesero come contraccambio per l’aiuto prestato e, non senza qualche riluttanza, la ottennero in dono. La sacra immagine venne quindi trasportata in Cattedrale per essere collocata vicino all’altare maggiore ma, per un’arcana volontà, ciò non fu possibile. Il clero allora decise di invocare aiuto ed ispirazione divina mediante la recita delle Litanie, e, quando vennero pronunciate le parole “Spiritus Sancte Deus miserere nobis”, il Crocifisso si mosse prodigiosamente voltandosi verso sud: era il segno richiesto e così fu portato, con solenne processione cui parteciparono l’arcivescovo e i senatori della città, al monastero dello Spirito Santo collocandolo sull’altare maggiore della Chiesa.

(Foto Roberto Principato)

Chiesa Santa Maria dello Spirito Santo a Messina
Piazza Spirito Santo, Via Merli e Malvizzi, 98123 Messina ME