Alla Corte di Federico III d’Aragona
Alla Corte di Federico III d’Aragona
Con l’arrivo di Federico II d’Aragona re di Sicilia che vi stabilisce la sua residenza (1302-1308) fortificando il castello e circondandolo di nuove mura, Il Borgo di Montalbano Elicona raggiunge il suo massimo splendore. Da oltre 40 anni le Feste Aragonesi sono un tributo di omaggio a questo illuminato sovrano che per 7 anni abitò nel Borgo.
Federico II d'Aragona, noto come Federico III di Sicilia, nacque a Barcellona il 13 dicembre 1272 e morì a Paternò (Catania) il 25 giugno 1337. Fu Re di Sicilia dal 1296 al 1302 e Re di Trinacria dal 1302 fino alla sua morte (quello di Sicilia spettava solo al Re di Napoli). Figlio di Pietro III il Grande d'Aragona e di Costanza di Sicilia, resistette agli assalti angioini mossagli dal fratello Giacomo, da Roberto d’Angiò e da Carlo di Valois, fratello del Re di Francia Filippo IV il Bello e con il trattato di Caltabellotta del 31 agosto 1302 che concluse la guerra dei Vespri siciliani, poté conservare il titolo di Re di Trinacria con la clausola che, alla sua morte, la Sicilia sarebbe passata agli Angiò. L’anno successivo sposò nel Duomo di Messina Eleonora, figlia di Carlo II d’Angiò ma la pace durò poco perché il 12 giugno 1314 il Parlamento Siciliano riconosceva Pietro, figlio di Federico, come erede al trono e il 9 agosto confermava Federico Re di Sicilia e non più di Trinacria. I conflitti proseguirono con alterne vicende e, in viaggio da Palermo ad Enna, Federico si ammalò in maniera grave e morì lungo il tragitto da Paternò a Catania, dove aveva sperato di ricevere cure adeguate.
Federico III fu intimo amico del medico scrittore catalano Arnaldo da Villanova dedito anche a pratiche alchemiche e che è sepolto nel Castello di Montalbano Elicona che fu residenza reale. Accolse alla sua Corte anche il mistico Raimondo Lullo e ne fece la sede di dibattiti alla presenza di filosofi, religiosi, alchimisti, astrologi e anche praticanti di magia.
Da oltre 40 anni si svolgono in agosto a Montalbano Elicona e ne rappresentano il fiore all’occhiello dell’estate montalbanese. Viene rievocato in costume medievale l’arrivo di Federico III a Montalbano Elicona, sua residenza estiva prediletta. Il sovrano venne con la giovane moglie Eleonora, lui un uomo di 30 anni, lei poco più che una bambina, appena tredicenne. A lei avrebbe donato diverse terre del regno, Siracusa, Paternò, Avola, Pantelleria, Mineo dove avrebbe esercitato piena sovranità. Nel suggestivo corteo che parte dal Castello sfilano gli alfieri portastendardo con i blasoni delle famiglie nobili, i Balsamo, gli Alagona, i Lancia, gli Arlotta. Nei costumi più preziosi e ricercati sfilano le dame al braccio dei cavalieri, seguiti da un divertente “cammello” con tamburini di foggia araba, soldati, bambini e bambine recanti doni fra cui il famoso pane prodotto locale, donzelle con mazzi di fiori, Federico con la moglie Eleonora, giocolieri, giullari, Cavalieri Templari, Cavalieri Teutonici, il Vescovo, suonatori di zampogna e tamburello. Oltre al corteo, le botteghe dei mestieri tradizionali ripropongono l’atmosfera medievale nel segno della tradizione e dello spettacolo.
Molto ricco e interessante, ogni anno, il calendario degli eventi collaterali al momento clou rappresentato dal corteo in costume con l’ingresso di Federico III e la moglie Eleonora in “Terram et Castrum Montis Albani”. Visite guidate al Castello svevo-aragonese e la degustazione di pietanze medievali, quali il biancomangiare, cibo di strada e vino speziato nella “Taberna degli Almogaveri”. La “Festa Medievale”, un percorso tra botteghe, accampamenti, falconieri, giochi e spettacoli di animazione. Fra questi, il “Torneo di tiro dell’arco”, il “Palio dei Quartieri”, i “Giochi Medievali”. E non mancano giullari, acrobati, trampolieri, giocolieri, mangiafuoco, lo spettacolo dell’antica arte della falconeria, caccia della quale era campione indiscusso Federico II di Svevia nel sec. XIII, al punto da scrivere il famoso trattato “De arte venandi cum avibus” nel 1260. Musica, sbandieratori e danze orientali si integrano perfettamente alle caratteristiche medievali del Borgo esaltandone il fascino delle case costruite in pietra.
(Foto di Enzo Caruso)
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