Adolfo Celi

L’attore messinese dal volto duro e dal cuore buono

Adolfo Celi

Grande interprete di personaggi cinematografici e televisivi che hanno fatto la storia, Adolfo Celi è stato l’attore che ha caratterizzato un’epoca, dagli anni ’60 agli anni ’80 del Novecento.

La vita

Nato a Messina il 27 luglio 1922, Adolfo Celi nel 1942 frequentò l’Accademia nazionale d’arte drammatica a Roma dove si diplomò tre anni dopo. Qui conobbe Vittorio Gassman e l’altro suo concittadino, il regista Mario Landi, che gli trasmisero la passione per il cinema e il teatro. Nel 1946 il suo primo film, Un americano in vacanza di Luigi Zampa dove interpretò Tom sullo scenario della Seconda guerra mondiale vicina alla sua conclusione. L’incontro con Aldo Fabrizi che gli propose di partecipare al film Emigrantes girato nel 1949 in Argentina, gli cambiò la vita perché si fermò in Brasile dove rimase per 15 anni fondandovi con la moglie Tonia Carrero e Paulo Autran il Teatro Brasileiro de Comédia di San Paolo. Tornato in Italia negli anni ’60 del Novecento, interpreterà ruoli di “cattivo” al cinema sia nei western che nei film d’azione e nel 1969 uscirà l’unico film da lui diretto, L’alibi, interpretato insieme ai suoi compagni dell’Accademia Vittorio Gassman e Luciano Lucignani. Con Amici miei” raggiunge il vertice del successo e, tornato al Teatro, viene ricoverato per infarto durante la rappresentazione dei Misteri di Pietroburgo di Dostoevskij a Siena, dove morirà il 19 febbraio 1986.

LO SAPEVI CHE?

Nel 2006, ventennale della sua scomparsa, nella casa natale in via Brescia nel Quartiere Lombardo, è stata apposta una targa commemorativa e una via cittadina è stata a lui intestata. È sepolto al Cimitero Monumentale di Messina.

L’attore televisivo

Memorabili sono state le sue interpretazioni nei panni del poliziotto italo-americano Joe Petrosino nell’omonimo sceneggiato TV in cinque puntate diretto da Daniele D’Anza nel 1972 e nel ruolo di Don Mariano D’Agrò nello sceneggiato L’amaro caso della baronessa di Carini del 1975, ispirato a un delitto realmente avvenuto a Carini il 4 dicembre 1563, ancora con la regia di Daniele D’Anza. Ma il personaggio che più è rimasto nella memoria collettiva è quello di Sir James Brooke, avventuriero e politico britannico Rajah di Sarawak, il nemico giurato della “Tigre di Mompracem”, Sandokan, interpretato da Kabir Bedi (1976) e diretto da Sergio Sollima. La sua prima partecipazione televisiva risale al 1969 col telefilm Operazione ladro cui seguiranno il film TV Finale di partita (1970); lo sceneggiato Il sospetto (1972) diretto da Daniele D’Anza e dove interpretò il medico nazista Emmenberger; L’altro Simenon, serie televisiva in 4 episodi del 1979; il kolossal inglese I Borgia (1981) con l’interpretazione di Rodrigo Borgia, divenuto papa Alessandro VI dal 1492 fino alla morte, 1503; La sconosciuta (1982); L’occhio di Giuda (1982); Aeroporto internazionale (1985); Due assi per un turbo (1987).

L’attore cinematografico

Fra i tantissimi film interpretati da Adolfo Celi sono da ricordare, il primo del 1946, Un americano in vacanza di Luigi Zampa. Seguiranno Proibito rubare di Luigi Comencini (1948); E venne un uomo, film del 1965 diretto da Ermanno Olmi che racconta la storia della vita di papa Giovanni XXIII interpretato da Rod Steiger e dove Adolfo Celi è monsignor Giacomo Radini-Tedeschi, il vescovo che quale segretario scelse proprio don Angelo Roncalli, il futuro pontefice; Agente 007 – Thunderball (Operazione tuono) di Terence Young (1965) interpretato da Sean Connery (James Bond) dove Celi è l’indimenticabile Emilio Largo, il numero 2 dell’organizzazione criminale SPECTRE con la benda nera nell’occhio sinistro. E poi, Yankee, regia di Tinto Brass (1966); Diabolik, regia di Mario Bava (1968); L’alibi, scritto, diretto e interpretato da Adolfo Celi, Vittorio Gassman e Luciano Lucignani (1969); Piazza Pulita, regia di Luigi Vanzi (1973); …e poi, non ne rimase nessuno, regia di Peter Collinson (1974) e la celeberrima trilogia Amici miei di Mario Monicelli (1975), Amici miei – Atto II° di Mario Monicelli (1982) e Amici miei – Atto III°, regia di Nanni Loy nel 1985, un anno prima di morire.

Messina