Monumento alla Regina Elena a Messina

Benefattrice della città annientata dal terremoto del 1908

Monumento alla Regina Elena a Messina

Elena del Montenegro (1873-1952), moglie di Re Vittorio Emanuele III di Savoia e Regina consorte d’Italia, fu la grande benefattrice dei messinesi superstiti al grande sisma e la città, in segno di gratitudine, le dedicò un monumento in una delle piazze centrali.

La Regina Elena e Messina

Il sisma del 28 dicembre 1908 fu definito “il terremoto dei terremoti” di intensità XI della Scala Mercalli con circa 80 mila morti tra Messina e Reggio Calabria. Due giorni dopo quella funesta data il Re Vittorio Emanuele III sbarcò a Messina la mattina del 30 dicembre, accompagnato dalla Regina Elena (cui fu vietato di scendere dalla nave perché ancora si verificavano crolli e pericolose scosse di assestamento). I reali rimasero tre giorni a Messina e per tutto il periodo la Regina fece allestire un’infermeria a bordo dove assisteva personalmente da crocerossina qual era i sopravvissuti, disinfettando e fasciando feriti: da quel momento venne definita “L’Angelo della Carità” e, dal «Giornale d’Italia”, “suora di dolce conforto”. Anche la Regina madre Margherita elogiò il suo operato e in un’intervista rilasciata alla “Rivista per le signorine” manifestò la sua ammirazione per la nuora che, ancorché “bella sana ed elegante avendo fatto studi da infermiera […] aveva conquistato la forza di nervi necessaria”. Messina sarà ancora beneficata dalla Regina Elena quando vi si recherà in visita nel 1910 per vedere il “Villaggio Regina Elena” in legno, sorto per sua iniziativa e a sue spese.

LO SAPEVI CHE?

L’idea di realizzare un monumento a Messina alla Regina Elena suscitò polemiche e critiche alimentate dai movimenti antimonarchici. Lo scrittore Giovannino Guareschi, l’autore di “Don Camillo e Peppone”, sulla rivista “Candido” da lui diretta, il 29 maggio 1960 difese invece l’iniziativa messinese scrivendo: “È giusto che la Regina Elena sia tornata laggiù a portare, come conforto ai siciliani travolti dalle macerie di questo terremoto morale, il ricordo della sua bontà, della sua umiltà e della sua immensa onestà”.  

Il Monumento

Sorge in Largo Seggiola nella via Cesare Battisti, inaugurato il 26 giugno 1960 alla presenza   di Amedeo d’Aosta, della duchessa Irene d’Aosta, della contessa Jolanda Calvi di Bergolo, della duchessa Anna di Francia e di autorità cittadine e regionali. Il Monumento alla Regina Elena, unico in Italia dedicato alla sovrana, venne eretto grazie alla raccolta fondi promossa dalla “Settimana Incom illustrata” su iniziativa di Francesco Malgari. Sergio Marullo di Condojanni propose Largo Seggiola per accogliere il Monumento, concesso dal Comune di Messina. Scolpita dallo scultore toscano Antonio Berti in marmo di Carrara e di Val Roia, la statua si eleva su un piedistallo marmoreo dove, ai tre lati del basamento, bassorilievi in bronzo attestano l’opera umile e il prodigarsi generoso della Regina con i messinesi, duramente colpiti dal terremoto. La sovrana è raffigurata in un provvisorio ospedale allestito sulla nave regia, mentre sorregge la testa di un ferito; nell’atto di accarezzare alcuni bambini feriti che si avvicinano a lei; mentre tiene in braccio un bambino appena estratto dalle macerie (raffigurazione frutto di fantasia perché alla Regina fu fatto divieto di sbarcare a terra).  

L’autore del Monumento alla Regina Elena, Antonio Berti

Antonio Berti, scultore e medaglista, nacque a San Piero a Sieve il 24 agosto 1904 e morì a Sesto Fiorentino nel 1990. Sin da piccolo manifestò spiccato interesse per l’arte e a 17 anni fu assunto alla Richard Ginori dove disegnava le porcellane prodotte dall’industria. Frequentò l’Istituto d’Arte Santa Croce a Firenze e partecipò alla Biennale d’Arte di Venezia e alla Quadriennale di Roma. Accademico di San Luca, fra le sue prime opere sono da ricordare il monumento ad Ugo Foscolo in Santa Croce a Firenze e i busti di vari membri della famiglia reale, Mussolini, Susanna Agnelli. Dopo la Seconda guerra mondiale realizzò, fra gli altri, il monumento ad Alcide De Gasperi a Trento del 1956 (con la collaborazione di Sergio Benvenuti), a Pio XII a Roma nel quartiere Tiburtino (1967), a Santa Luisa di Marillac in San Pietro, e la statua in bronzo di Guglielmo Marconi nel 1974 per il parco di villa Griffone a Sasso Marconi. Altre sue opere sono le tre porte bronzee (1985) della concattedrale tardo cinquecentesca di Santissima Maria Assunta e San Catello a Castellammare di Stabia e il bozzetto per il monumento di Aldo Moro, realizzato dopo la sua morte nel 1992 dal suo allievo Stefano Patti.

Monumento alla Regina Elena
Via Cesare Battisti, 134, 98123 Messina ME