La Chiesa Madre di Monforte San Giorgio

Tesoro d’arte rinascimentale

La Chiesa Madre di Monforte San Giorgio

Il Borgo di Monforte San Giorgio ebbe origine a partire dal 1061 quando i  normanni, alla guida del Gran Conte Ruggero e del fratello Roberto il Guiscardo, iniziarono la conquista della Sicilia contro gli arabi. Dopo aver liberato Messina e Rometta, passarono da Monforte, trionfalmente accolti dalla popolazione.

La Chiesa Madre di Monforte San Giorgio

La Storia

Secondo un’antica tradizione fu fatta edificare dal Gran Conte Ruggero e dedicata a San Giorgio in segno di ringraziamento per l’aiuto avuto durante la vittoriosa battaglia di Cerami contro gli arabi. In origine di rito greco, la Chiesa fu radicalmente ristrutturata e ampliata tra la fine del sec. XV e gli inizi del XVI. A testimoniare ciò è il portale laterale a sinistra, datato 1507 e in stile gotico-catalano. L’inaugurazione ufficiale avvenne nel 1581 anche se i lavori, all’interno, continuarono per tutta la metà del ‘600 e nella Chiesa esistevano le tombe gentilizie delle famiglie più in vista del Borgo come i Tuccio, i Saccano, i Viperano, i Pollicino. Danneggiata dal terremoto del 5 febbraio 1783, fu riaperta al culto il 2 marzo del 1800 come ricordato da una lapide al suo interno. Radicali restauri furono effettuati tra il 1819 e il 1820 proseguiti con le riparazioni del coro e della cupola e la collocazione di decori a stucco a basso ed alto rilievo. Altri lavori di restauro vennero eseguiti nel 1879 ad opera di mastro Mariano Tricomi e nel 1891 si appaltarono i lavori di rifacimento della pavimentazione marmorea allo scultore e marmoraro messinese Vincenzo Lo Schiavo.

LO SAPEVI CHE?

Nel grandioso armadio ligneo della sagrestia (1695) finemente scolpito e decorato, si conservano pregevoli argenterie di bottega messinese tra il XVII e il XVIII secolo fra le quali il braccio reliquiario di San Giorgio e una bellissima croce processionale.

L’Architettura

La facciata, tripartita da quattro robuste ed alte paraste, è divisa in due ordini da un largo ed elaborato cornicione aggettante con al piano terra tre portali e in quello superiore un ampio finestrone centrale sormontato da timpano triangolare spezzato con attico conclusivo timpanato. Il portale maggiore con colonne scanalate sormontate da capitelli corinzi, nella parte centrale del timpano spezzato accoglie in nicchia la statua marmorea del patrono del Borgo, San Giorgio cavaliere. Il salto di quota esistente tra il piano di calpestio della Chiesa e quello dell’antistante piazza è superato tramite un’ampia scalinata a tenaglia con due pianerottoli laterali che accolgono sedili con nelle spalliere raffiguranti il giglio di Francia, forse a ricordo della presenza angioina a Monforte. L’interno è a pianta basilicale con tre navate, transetto e tre absidi a tribuna e il colonnato presenta molte similitudini con quello dei chiostri del Monastero messinese di San Placido Calonerò, per i capitelli di ordini ionico sormontati da un alto pulvino, e con quello nell’atrio del Castello-Palazzo di Roccavaldina. Nelle navate laterali sono collocati cinque altari per parte e due portali d’ingresso.

Le opere d’arte

Nell’altare di S. Rosa si trova il dipinto Lo sposalizio mistico di S. Rosa del messinese Antonio Filocamo (1705) e pregevole è la statua lignea di Santa Caterina d’Alessandria (sec. XVIII) con gli attributi del suo martirio, la ruota e la spada. Notevoli sono le due statue marmoree della Vergine col Bambino in braccio della bottega dei Gagini (sec. XVI) e le due statuette in marmo raffiguranti l’Annunciazione, di Giovan Battista Mazzola (sec. XVI). L’abside laterale dedicata al SS. Sacramento, accoglie il complesso marmoreo monumentale unico nel suo genere del Cenacolo, opera attribuita al cefaludese Jacopo del Duca (1596). Nella stessa Cappella, il polittico su tavola con la Madonna e il Bambino tra Santi di Antonello De Saliba (1530). Nell’abside centrale si trovano il coro ligneo scolpito (sec. XVI-XVII), il soffitto ligneo cassettonato (sec. XVII-XVIII) e il baldacchino ligneo (sec. XVII-XVIII) con la tela della Madonna della Lettera di Carlo Maratta (sec. XVII). Nell’abside sinistra è la tela di San Giorgio cavaliere di Onofrio Gabrielli (sec. XVII) e nel transetto l’altare dell’Immacolata con arcone in pietra locale (sec. XVI) e il dipinto Immacolata tra Santi di ignoto (sec. XVIII).  

 

Info:

E-mail: info@comune.monfortesangiorgio.me.it

Sito web: https://www.comune.monfortesangiorgio.me.it/

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