Chiesa Santa Caterina Valverde

Tempio d’Arte e di Architettura

Chiesa Santa Caterina Valverde - Messina

Opera di Cesare Bazzani (Roma, 1873 – 1939), architetto e ingegnere fra i più prolifici e importanti nel campo dell’Architettura italiana del primo Novecento, attivo dal 1903 al 1939 con realizzazioni di chiese e palazzi pubblici e privati.

Chiesa Santa Caterina Valverde - Messina

La Storia

Progettata dall'architetto romano Cesare Bazzani, Accademico d’Italia, che si ispirò alla Basilica di Superga di Filippo Juvarra, fu costruita dalla ditta Giacomo Martelli tra il 1926 e il 1929 e aperta al culto il 12 marzo 1932. Sorge sullo stesso sito dove esisteva un monastero dedicato a Santa Maria Valverde, e, in antico, un tempio di Venere di età classica. Sul prospetto, in alto, spicca lo stemma dell’Arcivescovo Angelo Paino che ne volle la riedificazione dopo il sisma del 1908, due leoni accovacciati con una palma al centro e il motto “In Fortitudine Pax”. Il 12 maggio 1330, per concessione del vescovo Guidotto de Habiate, la Chiesa di Santa Caterina viene annessa al monastero agostiniano di Santa Maria Valverde. Le monache appartenevano all’Ordine di Sant'Agostino e ciò spiega anche il termine Valverde che si richiamava alla località della Brabanzia (Prepositura di Groenendael nelle Fiandre, in latino Virdis Vallis), dove gli agostiniani avevano il loro centro più importante. Nei pressi della Chiesa di S. Caterina, nel XVI secolo fu collocata una fonte, detta di "Giovane con anfora" o “Ganimede”, attribuita a Rinaldo Bonanno (1545-1600), oggi al Museo Regionale.

LO SAPEVI CHE?

Di Santa Caterina d’Alessandria, oltre all'incerta data di nascita e al fatto che fu sottoposta a martirio ad Alessandria d'Egitto, della sua vita si sa poco ed è difficile distinguere la realtà storica dalle leggende popolari. Alcune ipotesi la identificano con Ipazia (Alessandria d’Egitto, 350/370 – 415), la matematica, astronoma e filosofa pagana uccisa proprio ad Alessandria d'Egitto nel 415 da una folla di cristiani in tumulto.

Le opere d’arte

La Chiesa custodisce pregevoli opere d’arte: Santa Caterina tra i filosofi (1933) e il Sacro Cuore di Gesù, dipinti di Salvatore Russo; Addolorata o Tre Marie (XX secolo), dipinto di Salvatore Cascone; San Gregorio Magno (1930 circa), dipinto di Giovanni Di Natale.  Interessante ed originale la Via Crucis settecentesca, 14 quadri di pregevole fattura d'autore ignoto ispirati alla scuola pittorica veneta di Giambattista Tiepolo. Il prezioso Pulpito (XVIII secolo) proviene dalla distrutta chiesa di San Giovanni di Malta, in marmo bianco intarsiato con decorazioni fogliacee sui parapetti. Nel transetto si ammirano l’Altare di Santa Teresa del Bambin Gesù (sec. XVIII) con il dipinto della Santa di Domenico Spadaro (1932); l’Altare dell'Immacolata Concezione (sec. XVIII) in marmi policromi con il dipinto raffigurante l'Immacolata Concezione di Domenico Spadaro (1932). La Cappella del Santissimo Sacramento (XVIII-XIX secolo) in marmi policromi è opera di maestranze messinesi. Sull’altare maggiore (sec. XVIII) è collocato un Crocifisso ligneo (XVIII secolo) attribuito a Santi Siracusa. Nel 1961 sono state ricollocate 16 Paraste (XVIII secolo), manufatti marmorei provenienti dalla primitiva chiesa.

La Tavola della “Madonna dell’Idria”

La Tavola della Madonna dell’Itria tra i Santi Pietro e Paolo e offerenti in basso (XVI secolo) conservata nella Chiesa, è un dipinto attribuito ad Antonello Riccio che fino al sisma del 1908 era custodito nell'Oratorio della Santissima Trinità. Il culto per la Madonna dell’Idria è di origine orientale ed infatti, “Idria” o “Itria” non è altro che una forma contratta di “Odegitria”, termine greco che etimologicamente significa “Guidatrice del cammino” e dai Greci introdotto in Sicilia. Tale titolo fu assegnato dai fedeli costantinopolitani ad un’icona raffigurante la Vergine che secondo la tradizione venne dipinta da San Luca usando come supporto la tavola della mensa di Nazareth. Verso l’VIII secolo il culto della Vergine degli Odeghi o Madonna d’Odegitria venne portato in Sicilia dopo la grande risonanza del miracoloso evento di Costantinopoli, presa d’assedio da 800 navi turche e salvata da un’improvvisa e violenta burrasca che faceva affondare le imbarcazioni degli infedeli, proprio nello stesso momento in cui i monaci del monastero degli Odeghi trasportavano a spalla, processionalmente, la venerata immagine lungo le mura della città.

(Foto Roberto Principato)

Chiesa di Santa Caterina Vergine e Martire
Piazza Santa Caterina Valverde, Via del Vespro, 98122 Messina ME