La Chiesa di San Cono a Naso

Sorprendente Museo d’Arte

La Chiesa di San Cono a Naso

La Chiesa di San Cono sorge sulla stessa area dove insisteva la chiesa di San Michele Arcangelo in cui il Santo patrono di Naso trascorse, in una grotta, gli ultimi anni della vita.  San Cono, secondo la leggenda, protesse Naso da un’incursione turchesca nel 1545, comparendo con le sembianze di un gigante nero con in una mano la croce e nell’altra la Sacra Bibbia: gli invasori si impaurirono talmente che fuggirono a gambe levate.  

La Chiesa di San Cono a Naso

Storia e Architettura

La costruzione della Chiesa di San Cono risale al XV secolo. Ampliata, modificata e consacrata il 3 giugno 1511 dal nasitano Ludovico Controsceri vescovo di Cartagine, subì numerose opere di abbellimento e restauro, soprattutto a causa dei terremoti che si sono susseguiti nella zona. La chiesa ha una facciata rifatta ad imitazione dello stile cinquecentesco e sorge nella parte orientale del centro storico, in quella parte, cioè, che vide nascere e morire San Cono il 28 marzo 1236. Degni di nota il campanile con nel coronamento una larga monofora tardo quattrocentesca e il portale laterale del sec. XVI. L'interno è ripartito in tre navate con quella centrale sovrastata da lapidee arcate a pieno sesto sorrette da dodici colonne in pietra cenerina con capitelli in raro stile tuscanico o toscano (dal latino tuscanĭcus con il significato di etrusco), un ordine proprio dell'architettura etrusca, descritto da Vitruvio, per poi giungere in quella romana e successivamente in quella rinascimentale italiana. Sicuramente fu un adattamento in terra italica dell'ordine dorico, di cui mantenne quasi tutte le caratteristiche più importanti.

Lo sapevi che?

Accanto all’altare maggiore, a destra, si trova la copia del 1922 della statua lignea di San Cono Abate, caratterizzata dalla carnagione scura. Erroneamente si crede che l'aspetto della scultura riproduca le sembianze assunte da San Cono durante l’incursione turchesca nel 1545 in difesa di Naso: l’opera originale fu infatti realizzata nel 1512, 33 anni prima di questo episodio.

Le opere d’arte

Sull'altare maggiore si trova la statua lignea di San Cono del 1926: essa ritrae il Santo Patrono in atto supplice al momento della morte, con lo sguardo rivolto al cielo. A destra è presente l’altra statua lignea di San Cono realizzata a Palermo e consegnata alla città il 31 agosto 1922, dopo che l’originale del 1512 fu distrutto da un incendio l’anno precedente. Fra le altre opere conservate, la statua lignea policroma di San Michele Arcangelo; un Crocifisso ligneo con figure di angeli a stucco (sec. XVIII) e i dipinti Tobiolo e l’angelo (sec. XVII), San Nicola vescovo di Mira (sec. XVII), Deposizione dalla Croce (sec. XVIII) e Natività (sec. XVII). In una parte dei locali ipogei si conserva la splendida Cappella delle Reliquie in marmi policromi, realizzata fra il 1660 e il 1720, con l’altare e il reliquiario (testa, mano e braccio di San Cono) opere di Bartolomeo Travaglia. I dipinti nel soffitto raffigurano i prodigi compiuti dal Santo. La particolarità di questa chiesa "sotterranea" sta nel fatto che sorge, in parte, sul luogo in cui si trovava la Grotta di San Michele: a ricordarne l'esatta ubicazione oggi vi è una nicchia con la statuetta di San Cono.

Il Museo di Arte Sacra

Inaugurato il 3 maggio 2002, il Museo di Arte Sacra si sviluppa per circa 260 mq. negli ambienti sotterranei denominati “Catacombe di San Cono”. Le opere esposte provengono da diverse chiese di Naso e da altre strutture ecclesiastiche e sono suddivise in quattro sezioni.

Nella prima sezione sono esposte sculture lignee e maioliche che testimoniano l’intensa attività dei "maiolicari" attivi a Naso dal XV al XVII secolo.

Nella seconda sezione si trovano antichi paramenti sacri, stendardi di confraternite e una   campana bronzea che documentano l’abilità dei laboratori artigiani nasitani e nebroidei.

La terza sezione ospita dipinti e sculture lapidee e marmoree. Importante fra tutti, la "Madonna con Bambino dormiente", dipinto su tavola di grande raffinatezza dei primi decenni del Cinquecento che si ascrive alla cerchia di Joos van Cleve (Anversa 1485 ca. - 1540). Interessanti sono i due ovali attribuiti ad Olivio Sozzi (Catania 1690 - Ispica 1765) e la ricostruzione schematica della perduta "Porta Piazza".

Nella quarta sezione, costituita da piccoli vani comunicanti, sono esposti oggetti sacri in argento (calici, navicelle, turiboli, secchielli, ostensori, pissidi, reliquiari, crocifissi) ed ex voto per grazia ricevuta d’argento.  

(Foto di Rosy Schiavo e Domenico Paternostro)

La Chiesa di San Cono a Naso
Via S. Biagio, 6, 98074 Naso ME