Parco dei Nebrodi

Il più grande polmone verde della Sicilia

Parco dei Nebrodi

Il Parco dei Nebrodi è stato istituito con decreto dell’Assessorato della Regione Sicilia nell’agosto del 1993 quale Parco gestito dall’”Ente Parco Naturale Regionale dei Nebrodi”, ente di diritto pubblico sottoposto a controllo e vigilanza della Regione siciliana, si estende per una superficie di oltre 85.000 ettari e rappresenta, perciò, il più grande dei parchi siciliani. Il rilievo più alto è il Monte Soro la cui quota massima è a 1847 metri s.l.m.

Parco dei Nebrodi

Le Zone

Il Parco è suddiviso in 4 zone che configurano altrettante aree di conservazione di habitat/specie e ne regolamentano le attività.

Zona A (riserva integrale, circa 24.600 ettari), comprende il sistema boschivo a quota più elevata con presenza del tasso (albero molto usato come siepe ornamentale o pianta isolata), del faggio (originario della Svezia meridionale, ma ormai endemico anche nei monti siciliani), del cerro (albero che arriva a sviluppare una chioma sino ad un’altezza di 30–35 m.) e, a quote più basse (600-800 m.s.l.m.), la quercia da sughero, o sughera, (albero sempreverde molto longevo che può diventare plurisecolare.). La zona comprende anche stazioni delle specie endemiche più importanti, zone umide e tratti di corsi d'acqua.

Zona B (riserva generale, circa 47.500 ettari), comprende le restanti formazioni boschive ed aree a pascolo.

Zona C (protezione, circa 600 ettari), comprende quelle aree dove sono consentite attività destinate ad importanti obbiettivi del parco come, ad esempio, realizzazione di strutture turistico-ricettive e culturali.

Zona D (controllo, circa 14.500 ettari), è l'area di preparco e costituisce la fascia esterna dell'area protetta.

LO SAPEVI CHE?

Nebrodi deriva dal greco νεβρός (nebrós), che significa “cerbiatto”. Col nome anche di Caronie, denomina una particolare catena montuosa nel territorio della città metropolitana di Messina e assieme ai Peloritani ad est e alle Madonie ad ovest (interamente comprese nella città metropolitana di Palermo), fanno parte del cosiddetto Appennino Siculo.

I Comuni del Parco

Città metropolitana di Messina: Acquedolci, Alcara Li Fusi, Capizzi, Caronia, Cesarò, Floresta, Galati Mamertino, Longi, Militello Rosmarino, Mistretta (dov’è possibile visitare il Museo della Fauna), Raccuja, Sant’Agata di Militello, San Fratello, San Marco d’Alunzio, Santo Stefano di Camastra, San Teodoro, Tortorici, Ucria.

Città metropolitana di Catania: Bronte, Maniace, Randazzo

Libero consorzio comunale di Enna: Cerami, Troina.

Sono antichi borghi che conservano pregevoli testimonianze storiche, artistiche e monumentali. Fra queste, ad Alcara Li Fusi sorge Castel Turio, esistente già in epoca normanna e il Monastero di S. Maria del Rogato, con un affresco bizantino-normanno. Capizzi con le numerose chiese e il pregevole organo cinquecentesco della Chiesa Madre. Santo Stefano di Camastra, la città delle ceramiche. Tortorici, detta "Città della Nocciola" e "Città delle Campane", prodotte ed esportate in tutta la Sicilia a partire dal 1500. Bronte, famoso per la “Ducea di Nelson” e per la produzione del rinomato pistacchio. Randazzo, borgo medievale dalle tantissime chiese. Cerami, famosa per la battaglia fra arabi e normanni, vinta da quest’ultimi e che segnò l'inizio del dominio normanno sulla Sicilia. Troina con il suo importante centro storico.

Fauna, Flora, punti di interesse

Il Parco ospita una fauna ricca e complessa. Tra i mammiferi, il suino nero dei Nebrodi, il cinghiale, la volpe, il gatto selvatico, la martora, la donnola, il ghiro. Tra i rettili, la testuggine terrestre e la palustre siciliana, il ramarro e numerose specie di serpenti tra cui il biacco e la natrice dal collare. Tra gli anfibi, il rospo smeraldino siciliano e la rana verde minore. Tra gli uccelli, lo sparviero, la poiana, il gheppio, il falco pellegrino, l'allocco, l’aquila reale, la folaga, il merlo acquaiolo, il martin pescatore, l’upupa, il corvo imperiale. Tra l'avifauna di passo, il Cavaliere d'Italia e l'Airone cinerino. La vegetazione, alle diverse altitudini, è rappresentata da boschi sempreverdi di sughera alternata a zone di macchia mediterranea con la ginestra spinosa, il corbezzolo, il mirto, l'euforbia, il lentisco e il leccio. Fra i punti d’interesse, le Rocche di Crasto (1315 m. s.l.m.) sui cui fianchi scoscesi nidificano l’aquila reale e il grifone; la Cascata del Catafurco (668 m. s.l.m.); le Cascate di Mistretta con un salto di oltre 33 metri; Monte Soro (1847 m. s.l.m.) che ospita un esemplare monumentale di acero montano alto 22 metri e circa 6 metri di circonferenza; il Biviere di Cesarò (1278 m s.l.m.), specchio d’acqua di circa 18 ha.

(Info: Parco dei Nebrodi – tel. 0941/702524 – info@pecparcodeinebrodi.it)

Parco dei Nebrodi
C.da Pietragrossa - SS 113 km.140+650 98072 Caronia (ME)