Tusa

L’antica città siculo-greca di Halaesa Arconidea

Tusa

Ultimo Comune tirrenico della Città Metropolitana di Messina verso Palermo, la frazione costiera Castel di Tusa è sede dell’albergo Museo D'Arte Moderna "Atelier sul Mare", punto di partenza per il percorso “Fiumara d’Arte” con opere fatte realizzare dal mecenate Antonio Presti.

La Storia

Le prime testimonianze dell’esistenza di un abitato nel suo territorio risalgono al 403 a.C. quando venne fondata la città di Halaesa Arconidea da Arconide, signore di Herbita. Fu negli ultimi anni del IX secolo che gran parte della popolazione si trasferì nel luogo dove oggi sorge il Borgo di Tusa. Abbandono che probabilmente avvenne nell’846 dopo un violento sisma e a questa data si deve ricondurre la sua fondazione. Da questo momento cessa la Storia di Halaesa e inizia quella di Tusa distante circa 2 chilometri dal centro antico. Il toponimo “Tusa” deriva dall’arabo tasa col significato di “nuovo, recente” e nell’XI secolo è citata da Yaqut come Tuz’ah. L’arcivescovo di Messina, nell’ottobre del 1131, la include nella Diocesi di Cefalù e nel 1282 la popolazione partecipa alla guerra del Vespro Siciliano cacciando gli angioini, avvenimento ricordato da due colonnine di pietra collocate nell’omonima piazza. Agli inizi del ‘300 è feudo dei Ventimiglia e nel sec. XVI si registra la presenza di conciatori e artigiani di pellame che si affiancano alla produzione della seta. Dopo l’Unità d’Italia, il Borgo attraversa un periodo culturalmente intenso nel quale sarà realizzato anche un teatro.

LO SAPEVI CHE?

Nel 2015, per la prima volta, il Borgo di Tusa è stato premiato dalla FEE con la Bandiera blu per la spiaggia "Lampare”, riconfermata nel 2016 con l’assegnazione di una nuova alla spiaggia "Marina". Riconoscimenti che sono stati replicati nel 2017, 2018, 2019 e 2020.

Chiesa Madre di Maria Santissima Assunta

Il tempio fu edificato a partire dal 1538 al posto del palazzo fortificato con annessa torre civica (ancora esistente e utilizzata come torre campanaria) che era la sede del capitano e delle guardie. Nel cortile del palazzo, oggi piazza davanti alla Chiesa Madre, sorgeva la cappella dedicata alla Madonna delle Grazie, ampliata per esserle annessa. Il terremoto del Val di Noto del 1693 la danneggiava e nel 1736, dopo aver demolito le parti pericolanti, fu ricostruita con dimensioni maggiori su progetto dell’architetto palermitano Francesco Ferrigno. Il nuovo tempio fu così riaperto al culto nel 1754, perfezionato e completato degli altari nel 1778 e ricollocato l’originario portale ogivale in stile gotico mentre la facciata fu completata solo nel primo ordine. A pianta basilicale a tre navate, tre absidi e un transetto, custodisce una statua lignea della Vergine di Simeone Li Volsi (1632); la Madonna della Mercede, scultura marmorea di scuola gaginiana (1472); il dipinto con le Anime del Purgatorio di Giuseppe Salerno detto Lo Zoppo di Gangi (1624); il dipinto dei Santi Cosma e Damiano di Francesco Bonomo (1783) e il trittico marmoreo gaginiano (1525) sull’altare maggiore.

Il Patrimonio artistico e architettonico

Fra le numerose chiese del Borgo, quella di S. Caterina d’Alessandria fu eretta nel ‘500, danneggiata dal sisma del 1693 e ricostruita nel 1718. Conserva un dipinto del messinese Alonso Rodriguez, la Consegna delle chiavi a San Pietro e un altro di Galbo da Castelbuono, la Madonna del Rosario. Nella chiesa medievale di S. Giovanni Battista si conserva la statua del titolare di Giovanbattista Li Volsi (sec. XVII). Altre chiese sono San Michele Arcangelo di fondazione normanna e rifatta nel ‘600; San Pietro fondata nel 1555 e trasformata nel 1785 che custodisce un dipinto di Olivio Sozzi, S. Maria di Loreto (1737); San Nicola di Bari, la prima costruita a Tusa con funzione di Chiesa Madre fino a tutto il XV secolo con portale del 1595; San Giuliano (1565); S. Giuseppe (sec. XVII); S. Maria di Gesù (1545); S. Leonardo col Convento dei Cappuccini (1582) che conserva il dipinto Santa Maria degli Angeli e Santi di Durante Alberti (1556 ca. – 1623) e un pregevole tabernacolo ligneo (sec. XVII). In campagna sorge il Calvario (sec. XVI), rappresentazione dell’omonimo monte. A Castel di Tusa, frazione costiera, si eleva il Castello di S. Giorgio edificato dai Ventimiglia nel sec. XIV.

Tusa
98079 ME