Madonnina del Porto

Dal 1934 veglia sulla città di Messina

Madonnina del Porto

Al turista che giunge a Messina via mare la prima visione prima di entrare nel porto è quella della monumentale stele votiva che s’innalza maestosa sulla punta estrema del braccio di S. Raineri. In cima, la Madonna della Lettera benedice la città.

La Storia

Voluta da Mons. Angelo Paino, Arcivescovo di Messina, la statua è opera di Tore Edmondo Calabrò che prese a modello quella argentea di Lio Gangeri sulla varetta portata in processione ogni anno il 3 giugno in occasione della festa della Santa Patrona. Venne fusa in bronzo dorato e la stele progettata dall’ing. Francesco Barbaro, direttore dell’Ufficio Tecnico Arcivescovile. Sul circolare forte Campana del Castello del Santissimo Salvatore spicca l’iscrizione VOS ET IPSAM CIVITATEM BENEDICIMUS, parole tradotte in latino e tratte dalla Lettera che Maria di Nazareth consegnò ad una delegazione messinese che l’andò a trovare in Palestina nell’anno 42 d.C. Il 12 agosto 1934, alle ore 17, Mons. Paino la consacrò ufficialmente e la statua fu illuminata direttamente dal Pontefice Pio XI, da Castelgandolfo, con un’apparecchiatura radio-elettrica ad onde ultra corte messa a punto da Guglielmo Marconi. L’evento ebbe risonanza mondiale e la cronaca di quest’eccezionale avvenimento fu anche descritta dal The Times di Londra in un reportage del 12 settembre 1934. Danneggiata durante la Seconda guerra mondiale, fu restaurata e riaccesa da Papa Pio XII con lo stesso sistema, da Roma, il 14 agosto 1947.

LO SAPEVI CHE?

In occasione del 383° anniversario della partenza dal porto di Messina della flotta cristiana comandata da Don Giovanni D’Austria per la battaglia di Lepanto, sul capo della Madonnina venne riposta una corona indorata alla presenza del Cardinale Ernesto Ruffini, Arcivescovo di Palermo.

Il Monumento

Realizzata dall’Impresa dei Fratelli Cardillo, la stele ha un’altezza dal mare di metri 53,50, dal bastione del SS. Salvatore metri 40,00 e fino al capitello metri 43,50. La statua fusa dalla Ditta Soldati Gianni di Milano è alta metri 7,00 mentre la palla sottostante ha un diametro di metri 2,55. La pietra del rivestimento della stele venne fornita dalla Ditta Fratelli Artale di Trapani. Una copia del monumento fedelmente riprodotta in scala, in cristallo, venne donata al Papa Pio XI subito dopo la sua inaugurazione. Il suo successore, Pio XII, la restituì poi a Messina ed oggi è custodita alla Biblioteca Painiana del Seminario arcivescovile “San Pio X”. In previsione del Giubileo del 2000, nel 1998 furono attuati interventi di restauro che hanno ripristinato l’intonaco con la sua caratteristica colorazione del Forte Campana sul quale poggia la stele, il recupero dell’iscrizione latina, l’integrazione delle lacune nella doratura della statua della Madonna, il funzionamento dell’aureola-stellario, l’installazione di un potente sistema di illuminazione e la posa di massi frangiflutti nel contorno della spiaggia di base per proteggerla dalla forte erosione delle correnti marine.

L’autore della Madonnina, Salvatore “Tore” Edmondo Calabrò

Salvatore Edmondo Calabrò, meglio noto col nome di “Tore”, nacque il 26 maggio 1891 a Nizza di Sicilia da Anna Barbera e Antonio e morì a Messina il 25 agosto 1964. Figlio di un maestro marmoraro del paese natale, fu proprio nel suo laboratorio che il giovane Salvatore si avviò alla conoscenza dell’arte scultorea collaborando col padre fino alla partenza per l’Argentina dove realizzerà diverse opere, fra le quali le grandi decorazioni del Palazzo del Municipio di Montevideo. Al suo rientro in Italia, nel 1925, si stabilisce a Messina dove apre la sua bottega d’arte. Dalle sue mani escono la statua di Cristo collocata nel pianerottolo della scalinata del Tempio-Sacrario di Cristo Re, quella di San Michele Arcangelo commissionata dall’omonima confraternita ed oggi custodita nella Chiesa di San Giuseppe a Messina e, sempre a Messina, alcuni medaglioni raffiguranti gli apostoli lungo le pareti della navata centrale della Chiesa di San Clemente. Durante il Secondo conflitto mondiale trova ospitalità a Casalvecchio Siculo e qui, da pittore, decora le pareti e le vetrate della Chiesa Madre di Sant’Onofrio, oltre a realizzare il trono destinato ad ospitare l’antico busto ligneo del santo.

Madonnina del Porto
98122 Messina ME