Chiesa S. Antonio Abate

Capolavoro di architettura eclettica Primo Novecento

Chiesa S. Antonio Abate - Messina

La Storia

La chiesa parrocchiale di Sant'Antonio Abate in origine era ubicata presso la Porta di Giano, in prossimità della Fontana di Gennaro. Custodiva importanti dipinti, oggi conservati al Museo Regionale: Sant'Antonio Abate (secolo XVII), di Giovanni Simone Comandè; Natività (sec. XVII), di Giuseppe Porcelli; Pie donne ai piedi della Croce (sec. XVII), di Giuseppe Porcelli. Il terremoto del 5 febbraio 1783 distrusse l’edificio chiesastico e il titolo parrocchiale passò alla chiesa di Ognissanti che era sede dell’omonima Confraternita e che sorgeva in prossimità dell’attuale Liceo Classico “Maurolico”. Successivamente e fino al terremoto del 1908, il titolo venne trasferito alla vicina chiesa dell’Addolorata. Dopo il sisma, la parrocchia fu portata presso la chiesa di Gesù e Maria del Selciato ma per i danni riportati fu necessario demolirla. Al suo posto sorse una chiesa in baracca che ospitò la parrocchia fino al 1930. L'arcivescovo Letterio D’Arrigo Ramondini aveva programmato la riorganizzazione delle parrocchie e per Sant’Antonio Abate era prevista la ricostruzione nell’area del Monastero di Montevergine: per fortuna, non se ne fece nulla e il complesso religioso non venne demolito.

Chiesa S. Antonio Abate - Messina

L’Architettura

Nel 1925 l’arcivescovo Angelo Paino decise di ricostruire la chiesa in un’area libera sul Corso Cavour dove prima del 1908 sorgeva la chiesa della Santissima Annunziata dei Teatini, eretta nel ‘600 su progetto dell’architetto modenese Guarino Guarini: ecco perché ebbe il titolo di SS. Annunziata. Progettata in stile eclettico neobarocco dall’ingegnere Francesco Barbaro, fu realizzata dall’impresa f.lli Cardillo tra il 10 gennaio 1928 e l’1 ottobre 1930 e benedetta il 14 agosto 1930 mentre era in corso di ultimazione. Architettonicamente la chiesa, a pianta centrica come quelle barocche romane, si compone di un grande corpo cilindrico sormontato da imponente cupola costolonata con nervature piatte su tamburo con otto finestroni delimitati da colonnine binate con lanternino conclusivo. Sulla facciata s’innesta un aggettante pronao con quattro colonne binate agli angoli di ordine corinzio e un architrave dove campeggia la scritta incisa “AVE GRATIA PLENA”. All’interno del timpano triangolare conclusivo un mosaico raffigura la colomba dello Spirito Santo sovrapposta a un sole raggiato. Una monumentale scalinata convessa conduce all’ingresso sul piano di calpestio della chiesa.

LO SAPEVI CHE?

Nel progettare la chiesa di Sant’Antonio Abate i progettisti si ispirarono alla Basilica di Superga di Filippo Juvarra con un ingresso affiancato da quattro colonne che conferiscono austerità e monumentalità alla facciata.

Le Opere d’arte

Nell’antingresso, sulla sinistra, in una cappelletta è custodita un’”Addolorata” marmorea settecentesca. L’interno, che ha pianta circolare articolata su otto colonne centrali sulle quali poggia una grande cupola con lanternino, è decorato da paraste in marmo policromo e altari a tarsie marmoree (sec. XVII-XVIII) recuperati dalla distrutta chiesa della SS. Annunziata dei Teatini. Custodisce una pregevole statua cinquecentesca della "Madonna con Gesù giovanetto", attribuita a Vincenzo Tedeschi; la statua della Madonna detta “Immacolata dei Raggi” (Medaglia Miracolosa) rivestita con una manta in argento dorato datata 1857, opera di P. A. Ferdinando Papardo del Parco, un “Crocifisso” ligneo del sec. XVIII ed un pregevolissimo fonte battesimale. Le volte absidali furono affrescate dal pittore messinese Salvatore De Pasquale, con le raffigurazioni dello "Sposalizio della Vergine", della “Natività” e dell’”Annunciazione”. Quest’ultimo, sulla calotta dell’altare maggiore, è contornato dalla raffigurazione dell’”Agnus Dei” e dei simboli dei “quattro Evangelisti”.

Chiesa S. Antonio Abate
Corso Cavour, 137, 98122 Messina ME