Il Borgo preferito da Federico III d’Aragona
Castroreale, a 394 m. s. l. m., fa parte del circuito dei borghi più belli d’Italia ed ha rappresentato la Sicilia nella competizione de il "Borgo dei borghi 2018" classificandosi al 2° posto dopo Gradara nelle Marche.
Le prime notizie storiche documentate risalgono al 1324 quando Federico III d’Aragona, con suo diploma, dispone la ricostruzione di un castello preesistente. Per tale motivo il Borgo che si sviluppò attorno al maniero, prese il nome di Castro (dal latino castrum = castello, fortezza) e in seguito Castroreale in quanto residenza preferita da Federico. Nel Quattrocento si insediò una comunità ebraica di cui oggi rimane testimonianza in un arco della scomparsa Sinagoga, dietro il Monte di Pietà. Castroreale fu città demaniale con un territorio vasto e dotata di numerosi privilegi da parte dei sovrani aragonesi che ne incrementarono l’economia. Il 13 aprile 1583, con la suddivisione amministrativa del Regno di Sicilia, divenne “Comarca di Castroreale” della Val Demone. Colpita da diversi movimenti tellurici fra i quali quello del 22 aprile 1717 che causò numerose vittime e distruzioni, il suo territorio fu interessato dalla guerra della Spagna contro la Quadruplice alleanza dal 1718 al 1720. Capoluogo di Distretto nel 1812, in tale veste comprenderà anche il circondario di Barcellona, Francavilla, Novara di Sicilia, Savoca e Taormina.
Sulle sue origini è tradizione che un re venuto dal Medioriente decise di fondare una città che chiamò Artemisia, come sua figlia. Successivamente il marito della stessa Artemisia diede origine ad un nuovo centro urbano: Krastos da cui derivano le cosiddette Rocche di Crasto.
Oltre al Duomo di Santa Maria Assunta, Castroreale conserva un ricco patrimonio di chiese fra le quali la Chiesa della Candelora eretta nella prima metà del XIV secolo. Custodisce, fra l’altro, una Tribuna lignea riccamente intagliata e ricoperta d'oro zecchino nell’altare maggiore, opera di Giovanni Siracusano (prima metà del XVII secolo). La Chiesa di Santa Marina risale agli inizi del XVI secolo e fra le opere d’arte custodite, spicca sull’altare maggiore la tavola raffigurante l'Andata al Calvario, ispirata allo Spasimo di Sicilia di Raffaello Sanzio, dipinta nella seconda metà del XVI secolo. Nella Chiesa di Sant'Agata, di grande pregio è il gruppo scultoreo marmoreo dell’Annunciazione di Antonello Gagini (1519). Altre statue marmoree sono una Madonna col Bambino dello scultore fiorentino Michelangelo Naccherino (1601), Sant'Agata di Giovannangelo Montorsoli (1554) e Santa Lucia di Giandomenico Mazzolo (1546). La chiesa ospita il Crocifisso in stucco e cartapesta del XVII secolo, denominato "Il Cristo lungo" o “Cristu longu” o “U Signuri longu”. La Chiesa del Santissimo Salvatore, del XV secolo, è affiancata dal massiccio campanile dal severo aspetto di torre, del 1560.
Il Museo ha sede nel seicentesco Oratorio dei Padri Filippini ed è stato istituito nel 1984 per opera del prof. Antonino Bilardo. A Piano terra sono esposte, fra le tante opere, il Sarcofago marmoreo di Geronimo Rosso e Arco di Antonello Gagini (1506-8); una tavola della Madonna delle Grazie (1500) di Antonello de Saliba; il Salvator Mundi (1530 circa), dipinto attribuito a Polidoro Caldara da Caravaggio; una Croce dipinta su tavola (sec. XIV) di ignoto; un Crocifisso ligneo (sec. XV) di ignoto; Sant’Antonio di Padova (1653), olio su tela di Filippo Jannelli; Tutti i Santi (sec. XVI), tavola di ignoto e una Dormitio Virginis, dipinto su tavola del XIV secolo. Al Primo piano, oltre a paramenti sacri e paliotti (XVII-XVIII secolo), si ammira un pregevole Ciborio ligneo del XVII secolo. La Pinacoteca di Santa Maria degli Angeli è invece adibita a Museo Parrocchiale degli Arredi Sacri e custodisce il ricco patrimonio artistico proveniente da cappelle, chiese, conventi, monasteri, oratori diruti o dismessi del comprensorio di Castroreale. Notevole la tavola di "Sant'Agata" (1420 circa) di ignoto, dallo schema bizantineggiante con 12 riquadri raffiguranti episodi della martire.