S. Antonio di Padova a Messina
Il santo è stato qui, a Messina, e proprio a Messina compì il suo primo miracolo. Nella Chiesa di San Francesco d’Assisi all’Immacolata si conserva la mattonella sulla quale caddero le gocce di sangue di S. Antonio. Per capirne il motivo, dobbiamo proiettarci nella primavera del 1221… Antonio, dopo essere naufragato a Milazzo di ritorno dall’Africa, si dirige verso Messina dove i frati francescani avevano costruito nel 1212 un convento. Il convento non ha un pozzo e Antonio osserva la penosa fatica dei confratelli che sono costretti a recarsi alla distante pubblica fontana per attingervi il prezioso liquido: prodigiosamente fa allora sgorgare l’acqua nel giardino del chiostro. Pochi giorni dopo, il superiore frate Leonardo ritorna al convento da Assisi e ne viene aspramente ripreso. Mortificato, Antonio si flagella pubblicamente genuflesso a terra e alcune gocce del suo sangue cadono, così, sul pavimento. Fuori verdeggia l’albero d’aranci (“portogalli”) che Antonio ha piantato vicino al pozzo: un gesto gentile, scaturito dalla nostalgia per la sua terra portoghese e che punteggerà i posti che il santo visiterà nel suo lungo peregrinare, come un segno particolare della sua presenza.